SECONDIGLIANO – Due spacciatori, Raffaele Mastronzo, di 21 anni e Giuseppe Esposito, di 23 anni, sono stati arrestati dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale della questura di Napoli, con l’accusa di essere responsabili, in concorso tra loro, di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente.
I due – secondo quanto accertato dagli investigatori – avevano avviato una fiorente attività di spaccio in via Vanella Grassi, nel quartiere Secondigliano della città. I poliziotti, durante i consueti servizi di prevenzione e controllo del territorio, notando alcuni tossicodipendenti della zona allontanarsi in direzione di via Dante hanno intuito che nei pressi ci fosse chi li rifornisse. Poco distante, infatti, gli agenti hanno notato un cancello in ferro corazzato e chiuso con chiavistelli, che dava accesso a diverse abitazioni private.
Il cancello era stato realizzato in maniera ha rendere impossibile vedere cosa stesse accadendo nell’area retrostante se non attraverso una feritoia posta in basso sul lato sinistro, chiusa da un sportellino scorrevole che poteva essere azionato solo elettricamente. Dopo aver bussato a vari citofoni, gli agenti sono riusciti a a farsi aprire da uno dei residenti. Appostatisi in un’abitazione disabitata, i poliziotti hanno notato i due spacciatori che, dopo aver prelevato una busta in cellophane, all’interno di un locale in disuso, adibito a cucina, si sono recati al cancello principale. Lì, i pusher, hanno dato avvio all’attività di spaccio dopo avere inserito una spina alla rete elettrica che ha aperto lo sportellino al di sotto del quale vi era la feritoia per lo scambio droga-soldi. Il tentativo di bloccare in flagranza i due spacciatori è però stato reso vano da alcuni residenti, riusciti nel contempo ad avvertire i malviventi dell’arrivo della polizia.
Raggiunto il locale, infatti, i due pusher, sono stati bloccati ma a mani vuote. Da un’attenta ispezione, però, i poliziotti hanno notato che la cucina in muratura aveva una difformità nelle piastrelle: particolare che ha consentito loro di individuare il nascondiglio della droga. In un cassetto in ferro a scomparsa, infatti, i due avevano sistemato 38 dosi di droga, suddivisa in cocaina ed eroina, 275,00 euro e una spina probabilmente utilizzata per l’apertura della feritoia. Mastronzo ed Esposito sono stati quindi arrestati e chiusi nel carcere di Poggioreale.