Una terapia che ‘riprogramma’ le cellule immunitarie e’ riuscita a far regredire la leucemia linfoblastica acuta, il tipo piu’ aggressivo di questo tumore del sangue, in un paziente in appena otto giorni.

Lo afferma uno studio del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York pubblicato dalla rivista Science Translational Medicine. Questo tipo di leucemia, piu’ comune nei bambini tra i quali ha un tasso di guarigione di 8 su 10, negli adulti e’ trattabile soltanto nel 40% dei casi. La terapia era gia’ stata tentata con successo su una bambina, ma e’ la prima volta che la si sperimenta sugli adulti. Il metodo consiste nell’estrarre le cellule T, uno dei principali componenti del sistema immunitario, dal sangue dei pazienti, introducendo del nuovo materiale genetico che le rende in grado di colpire i tumori. I ricercatori hanno sperimentato la loro idea su cinque pazienti in cui la chemioterapia tradizionale non aveva funzionato: in un caso ogni traccia della malattia e’ sparita in otto giorni, altri due sono in remissione, cioe’ in miglioramento, da 8 e 24 mesi, un altro era in remissione ma e’ morto per un coagulo nel sangue e su uno invece non ha funzionato. ”E’ come creare un farmaco vivente – ha spiegato Mark Sadelain, uno degli autori dello studio al New York Times – e’ una storia molto eccitante ed e’ appena all’inizio”.

 

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