Papa Francesco ha celebrato la messa “in Coena Domini” del Giovedì Santonel carcere minorile di Casal del Marmo. Durante la liturgia il Pontefice ha lavato i piedi a 12 giovani detenuti di nazionalità e confessioni diverse, tra cui due ragazze, una italiana di religione cattolica e una serba nata a Roma, di fede musulmana. Con il Papa ha concelebrato il cardinale vicario Agostino Vallini e padre Gaetano Greco, cappellano del carcere minorile.

Papa Francesco, dopo la messa celebrata nella cappella del carcere minorile di Casal del Marmo, nella palestra dell’istituto ha donato ai giovani detenuti e alle famiglie uova e colombe pasquali. I ragazzi del penitenziario minorile di Casal del Marmo, nell’incontro col Pontefice nella palestra dell’istituto, hanno donato a papa Francesco un crocifisso in legno e un inginocchiatoio, sempre in legno, realizzato da loro stessi nel laboratorio artigianale del carcere. “Dobbiamo aiutarci uno con l’altro”, “questo è quello che Gesù ci insegna e questo che io faccio, é il mio dovere, che mi viene dal cuore, amo farlo”.

Lo ha detto Papa Francesco nella messa del giovedì santo celebrata nel carcere minorile di Casal del Marmo a Roma. “Quello che è più in alto dev’essere al servizio degli altri”. Lo ha detto papa Francesco durante la messa nel carcere minorile di Casal del Marmo. “Questo è un simbolo e un segno: lavare i piedi vuol dire che io sono al tuo servizio”, ha detto spiegando nell’omelia il rito della lavanda dei piedi. “Sono felice di stare qui con voi. Avanti e non lasciatevi rubare la speranza. Capito? Sempre con la speranza avanti. Grazie”. E’ quanto ha detto papa Francesco ai giovani detenuti durante la visita nel carcere minorile di Casal del Marmo.

Il telo usato da Papa Francesco per il rito pasquale della lavanda dei piedi ai ragazzi di Casal del Marmo è stato realizzato da altri ragazzi, gli ospiti della comunità di Villa San Francesco di Pedavena. Qui è stato realizzato per il Papa quello che per tradizione è chiamato grembiule, tessuto con un ordito di 720 fili diversi giunti da Nazareth, Betlemme, Tekoa, Tiberiade, Gerico, Gerusalemme, As-Samu, Ebron, Betania, Bet Hanina, Bet Jiallah, Cana e Cirene, fra Palestina, Israele e Terra Santa. Il grembiule è stato realizzato a mano nell’arco di alcuni mesi e contiene anche filamenti di reti di pescatori del Lago di Tiberiade. L’intento è di ricostruire simbolicamente con il tessuto i viaggi a piedi di Gesù di 2 mila anni fa. La comunità bellunese accoglie minori e non con difficoltà personali e familiari.

 

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