E’ morto a Milano Enzo Jannacci. Cantautore, cabarettista, tra i protagonisti della scena musicale italiana, oltre che cardiologo, si e’ spento a Milano all’eta’ di 78 anni. Dopo aver lottato con la malattia che lo opprimeva da anni. Si è spento nella clinica Columbus di Milano, dove era ricoverato da alcuni giorni.

Da tempo era malato di cancro, e stasera se n’è andato intorno alle 20,30. Con lui, in ospedale, c’era tutta la famiglia. Enzo Jannacci e’ stato uno dei piu’ grandi interpreti della canzone italiana de protagonista della musica italiana del dopoguerra. Dalle canzoni di grande successo come “Vengo anch’io, no tu no” e “Ci vuole orecchio”, dalla laurea in medicina al cabaret, dalla scrittura impegnata al teatro.

Enzo Jannacci, mattatore milanese che adorava la sua citta’ e scriveva gran parte dei suoi brani in dialetto, e’ stato un artista poliedrico e senza schemi fissi. Grande amico di Giorgio Gaber, conosciuto al liceo, ha pubblicato quasi 30 album in cinquant’anni di carriera. Di lui si ricordano capolavori come “La Fotografia”, brano-denuncia della sua seconda partecipazione a Sanremo, la celebre “El portava i scarp da tennis” e “L’importante e’ esagerare”. Nato il 3 giugno 1935 da madre pugliese e padre lombardo, tra i primi appassionati di rock’n’roll, diplomato al Conservatorio, e’ conosciuto dal grande pubblico nel 1968 con “Vengo anch’io. No tu no”, il cantautore ha cantato gli ultimi, gli emarginati, i poveri, anche negli anni del boom economico, oltre alla sua amata Milano. Numerose le collaborazioni con Dario Fo.

 

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