CASERTA – “Ancora una volta la Cgil Funzione Pubblica è costretta ad occuparsi degli operatori sociali dell’ambito C1 per un aspetto ancora più emarginante, quale quello delle spettanze economiche maturate e non ancora percepite da giugno 2011 ad oggi”. Così in un documento congiunto la Segretaria Generale della Camera del Lavoro di Caserta Camilla Bernabei e il segretario provinciale di Cgil Fp Umberto Pugliese.
Nel documento inviato al coordinamento Istituzionale dell’Ambito C1 (Caserta, Casagiove, San Nicola e Castelmorrone), al Prefetto Carmela Pagano e alla Regione Campania, i segretari dichiarano: “ E’ questa una situazione fuori da ogni logica lavorativa che, considerato il particolare momento di crisi, diventa a dir poco vergognosa e inaccettabile da parte di chi, a fronte di servizi regolarmente erogati, non percepisce lo stipendio da circa un anno e mezzo.
Una Pubblica Amministrazione che non riesce a garantire le dovute spettanze economiche ai lavoratori addetti ai servizi sociali, in questo momento particolare, abdica al proprio ruolo naturale di governo e di fatto veste i connotati dell’immoralità politico-burocratica prima ancora che di un diritto negato ai lavoratori e ai cittadini.
Tutto questo avviene e si consuma in un clima paradossale, dove la Regione Campania nonostante abbia trasferito all’Ambito C1 le risorse relative ad una parte dell’anno 2012, da oltre due mesi il Comune Capofila non ha ancora provveduto a liquidare le dovute spettanze ai lavoratori interessati, ben 91 con le rispettive famiglie.
I sindacalisti poi aggiungono: “La situazione dell’ambito C1 è, a tutt’oggi, ancora più esplosiva in quanto non è stata prevista la continuità delle prestazioni sociali che sono scadute il 31 marzo, con la conseguenza che molti cittadini (minori , anziani, disabili e nuovi poveri) sono ora senza prestazioni. Nel frattempo il coordinamento istituzionale dell’ambito C1, composto dai sindaci dei comuni interessati, invece di dare delle risposte certe e concrete prende tempo scaricando i problemi sulla parte più debole (lavoratori e cittadini ). La Cgil ritiene indispensabile assicurare da subito la continuità dell’assistenza agli utenti e garantire la tutela, non solo economica, ai lavoratori che prestano servizio da circa 10 anni in condizioni di assoluta precarietà. A tal fine, la Cgil Fp facendo seguito alle precedenti note intercorse tra le parti, in merito all’attuale situazione di sofferenza e disagio dei servizi sociali evidenziati, chiede un incontro urgente con le autorità competenti al fine di definire in modo condiviso le giuste aspettative dei lavoratori interessati, nonché le naturali richieste di assicurazione e innalzamento della qualità dei servizi sociali da parte dell’utenza”.
“Tale richiesta – concludono Bernabei e Pugliese – è dettata non solamente da esigenze contingenziali, oramai non più rinviabili, ma anche e soprattutto dall’emanazione della legge regionale n. 11/2007 e dalle recenti linee guida per le politiche sociali della Regione Campania, che normano alcuni importanti provvedimenti che sinteticamente abbiamo rappresentato nella nota non trascurando, tra l’altro, l’ipotesi di discontinuità dei servizi sociali e gli aspetti legali derivanti dall’interruzione di un servizio pubblico”.