La sigaretta elettronica “non puo’ essere considerata un farmaco perche’ non si propone di ‘curare’ nessuno. Un farmaco ha proprieta’ curative: nel caso delle sigarette elettroniche, non essendoci alcuna velleita’ di tipo curativo, non si puo’ parlare di farmaco”.
Lo afferma in una nota l’azienda Ovale, che con oltre un milione di svapatori in tutta Italia, 400 negozi aperti e oltre mille posti di lavoro creati in poco piu’ di un anno, e’ leader in Italia. L’azienda italiana con sede a Brescia sottolinea che sta conducendo una serie di studi mirati ad appurare l’effettiva quantita’ di nicotina che potrebbe essere inalata attraverso la sigaretta elettronica. Le ricerche di Ovale partono da uno studio svolto dalla Fda, secondo cui “la nicotina effettivamente emessa dallo svapatore e’ molto meno della meta’, a parita’ di boccate, di quella contenuta nel liquido, che a sua volta e’ gia’ inferiore rispetto a quella contenuta nelle sigarette tradizionali”, ricorda l’azienda. Per quanto riguarda il divieto di vendita di sigarette elettroniche con nicotina, che oggi il ministro Balduzzi ha innalzato a 18 anni, Ovale precisa che su tale provvedimento “siamo completamente d’accordo, in quanto la regola aziendale e’ quella di non istigare al fumo e non vendere ai minorenni. Ovale ha una catena di personale specializzato nella vendita del prodotto e ogni rivenditore viene formato per non ‘iniziare’ nessuno al fumo. Ci siamo prefissati esclusivamente di vendere un’alternativa al fumo tradizionale, e la proponiamo soltanto a chi gia’ fuma. Non c’e’ alcuna istigazione al fumo da parte dell’azienda Ovale”, conclude la nota.












