NAPOLI – Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha confermato l’efficacia della ordinanza di custodia in carcere nei confronti dell’ex parlamentare del Pdl Nicola Cosentino, accusato di presunte collusioni con il clan dei Casalesi in relazione al finanziamento per la costruzione di un centro commerciale a Casal di Principe. Il Tribunale ha respinto una istanza della difesa sulla quale aveva espresso parere contrario il pm della Dda Antonello Ardituro.

Secondo i legali, non avendo il precedente parlamento concesso l’autorizzazione all’arresto sarebbe stato necessaria l’emissione di un nuovo provvedimento restrittivo per disporre la carcerazione. La legittimità dell’arresto è stata sancita dal collegio presieduto da Orazio Rossi (giudici a letere Francesca Auriemma e Marinella Graziano, ndr) davanti al quale si sta celebrando il processo “Il Principe e la scheda ballerina” che vede imputato l’ex deputato con altre 20 persone per i reati di riciclaggio e corruzione aggravati dall’aver agevolato il clan dei Casalesi.

I giudici si sono pronunciati sull’istanza presentata dai legali di Cosentino Stefano Montone e Agostino De Caro il 15 marzo scorso, giorno dal quale l’ex sottosegretario all’Economia è detenuto nel carcere di Secondigliano. Secondo i difensori, le due ordinanze a carico di Cosentino non sarebbero state eseguibili dopo il “no” a procedere all’arresto votato nella scorsa legislatura dalla Camera dei Deputati e motivato dalla sussistenza del fumus persecutionis, in quanto la misura avrebbe perso efficacia dopo lo scioglimento delle Camere. Per il Tribunale “la tesi difensiva non merita accoglimento”.

 

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