“Uscire dall’incomunicabilita’”. E’ l’auspicio che Dario Franceschini formula in un’intervista al ‘Corriere della sera’ in cui lancia l’appello ai suoi ad “abbandonare questo complesso di superiorita’, molto diffuso nel nostro schieramento, per cui pretendiamo di sceglierci l’avversario”.

L’ex segretario del Pd sottolinea: “Ci piaccia o no, gli italiani hanno stabilito che il capo della destra, una destra che ha preso praticamente i nostri stessi voti, e’ ancora Berlusconi. E’ con lui che bisogna dialogare”. Franceschini respinge al mittente, pero’, uno scambio tra il sostegno del Pdl a un governo Pd e l’elezione del Capo dello Stato: si annunciano sette anni “burrascosi”, dice, e “il prossimo Capo dello Stato deve essere in ogni caso una persona di garanzia eletta con un’intesa piu’ larga possibile. Per sua natura non puo’ essere eletto con un mandato. Deve essere libero fin dalla prima scelta: assegnare l’incarico di formare il governo”. Un governo per cui, comunque, “chiusa la possibilita’ di un rapporto con Grillo, i numeri dicono che o si accetta un rapporto con il Pdl, o non passera’ nessun governo”.

 

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