Nell’immediato vanno salvati “i posti che ci sono con la proroga della cassa integrazione” che scade a giugno e per la quale serve “circa un miliardo”. In seconda battuta servono “provvedimenti che premino le aziende che danno lavoro.
Se lo Stato non riesce a pagare tutti i crediti verso le imprese, deve privilegiare quelle a maggiore intensità di lavoro. Per lo stesso motivo bisogna abolire la quota dell’Irap che tassa le aziende in base al numero dei dipendenti”. Sono i punti per il rilancio del lavoro avanzati dalla leader Cgil Susanna Camusso in una intervista a Repubblica, nella quale sottolinea che c’é “poco tempo” per varare provvedimenti che salvino l’occupazione. “Abbiamo di fronte – dice Camusso – il dramma di un Paese in grandissima difficoltà. Per la prima volta da molto tempo le istituzioni non sono in grado di proporre soluzioni alternative alla perdita del lavoro” e “la sinistra – osserva – e non solo nel Pd, non è riuscita a contrastare lo svilimento anche culturale del lavoro”. Poi c’é “il sistema dell’assistenza sociale e degli ammortizzatori sociali ormai alle corde. A giugno, senza nuovi finanziamenti, la cassa integrazione rischia il collasso”. Senza rifinanziamento “continuerà il processo di perdita del lavoro”, posti “che rischiano di essere persi per sempre”.