NAPOLI – Al problema Bagnoli, in vista della prosecuzione della seduta monotematica del Consiglio fissata, ed alla luce delle notizie sull’inchiesta giudiziaria sulle bonifiche, le Commissioni Lavoro, Ambiente e Urbanistica – presiedute rispettivamente da Crocetta, Russo e Mundo (consigliere anziano) – hanno oggi discusso alla presenza dell’assessore all’Urbanistica Luigi De Falco e, per una prima fase, dell’assessore al Lavoro Marco Esposito.
Il presidente Crocetta, che ha aperto la riunione, ha ricostruito il percorso che il Consiglio ha inteso fare per proseguire il dibattito su Bagnoli iniziato lo scorso 28 marzo e che prevede, oltre alle riunioni di commissione, anche una consultazione delle associazioni.
Molti gli interventi dei consiglieri che, in più giri di interventi hanno sottolineato: la necessità che, così come proposto dal Sindaco nella seduta del 28 marzo, la discussione, che deve avere come sede specifica la commissione urbanistica, sia supportata da un documento della Giunta con proposte sulla riprogrammazione per Bagnoli dalla cui riqualificazione, che deve proseguire, la città si aspetta il proprio rilancio (Lebro); l’ordinanza dei giudici svela uno scenario inquietante che rivela le forti responsabilità della intera classe dirigente e della borghesia speculativa cittadina, con la proposta che dal disastro che emerge dall’inchiesta si esca con l’acquisizione diretta della proprietà dei suoli da parte del Comune (la Fintecna, erede dell’IRI, non può lucrare su suoli che ha inquinato) e la “neutralizzazione” della società Bagnolifutura nonché la sospensione della gara in corso per la vendita dei suoli (Iannello); rammarico per la scelta di non iniziare il dibattito nella seduta del 28 che avrebbe potuto tracciare il contenuto delle proposte del Consiglio al quale tocca compiere le scelte sull’urbanistica e sul futuro di Bagnoli, area fortemente penalizzata dal punto di vista ambientale e per la quale deve restare ferma l’impostazione originaria della Variante al Piano Regolatore basata sulla liberazione della spiaggia, e, sul problema dei suoli, opportunità di bloccare l’asta in corso internalizzando sia i suoli che la società Bagnolifutura (Attanasio); ribadire l’approccio della responsabilità con la quale la maggioranza in Consiglio ha sostenuto, con la ricapitalizzazione, l’impostazione dell’amministrazione di mantenere Bagnolifutura come strumento di rilancio della riqualificazione dell’area (Russo); preoccupazione che l’inchiesta, che riguarda responsabilità delle passate amministrazioni, metta in discussione, soprattutto dal punto di vista dei tempi, il rilancio di Bagnoli che deve essere volano per rilanciare l’economia cittadina (Schiano); evitando che l’Aula consiliare si trasformi in un’aula giudiziaria, rispettare il percorso che il Consiglio si è dato per la discussione su Bagnoli mantenendo fermi i principi stabiliti nel Piano Regolatore (ripristino della linea di costa, rimozione della colmata, bonifica) (Fellico); pur condividendo l’impostazione del Sindaco nell’avvio della discussione, prendere atto che la Bagnolifutura va sciolta, valutando che ha agito negli ultimi due anni in piena continuità con le amministrazioni precedenti e non ha esercitato la dovuta attenzione sugli errori della bonifica (già esplicitati nella relazione della Commissione Parlamentare d’Inchiesta del dicembre 2012) (Gennaro Esposito); invito a tenere distinte, evitando pericolose confusioni, l’operato dell’amministrazione dalle valutazioni e dai poteri della magistratura (Crocetta); ripensare completamente Bagnoli nella sua complessità, valutando che quanto fatto finora è insoddisfacente, e istituzionalizzare il metodo della partecipazione dei cittadini alle scelte urbanistiche (Caiazzo); errato non aver introdotto nella riqualificazione di Bagnoli forme di reindustrializzazione tecnologica e condivisione della proposta di scioglimento della Bagnolifutura e di blocco della vendita dei suoli (Varriale); necessità di ritrovare un metodo di discussione che non confonda le inchieste con sentenze e rivalutare l’impostazione di fondo delle scelte urbanistiche su Bagnoli che fu partecipativa e tesa a ridare ad un’area fortemente danneggiata un risarcimento con la riqualificazione, adottando, sulle scelte da fare in merito ai suoli e al futuro della società di trasformazione urbana il metodo della prudenza e della valutazione dei vantaggi e degli svantaggi per la collettività (Grimaldi); l’eventuale scelta sulla sospensione o revoca delle procedure in corso per la vendita dei suoli deve essere compiuta dall’amministrazione valutando gli eventuali danni che la collettività potrebbe ricevere (Troncone).
L’assessore De Falco, nei diversi interventi svolti nel corso della riunione, ha sottolineato che le decisioni che dovranno essere prese – sia sul futuro della STU, della quale va ripensata la mission, mentre uno scioglimento potrebbe pregiudicare la proprietà pubblica delle aree, che sulla revisione del Piano Attuativo di Bagnoli – sono fortemente condizionate dagli scenari futuri possibili a partire dall’inchiesta dei giudici che potranno o dissequestrare le aree o confermare il sequestro delle stesse. In ogni caso va valutato positivamente il fatto che si inizi a fare chiarezza sugli ultimi 20 anni e si ripresenti l’occasione che il pubblico si riappropri del processo di riqualificazione di Bagnoli. Sul documento della Giunta, l’assessore De Falco ha riferito che esso è in fase di redazione e che dovrà essere necessariamente rivisto alla luce degli ultimi sviluppi e della valutazione degli scenari che si apriranno e anche della discussione propositiva che il Consiglio terrà il prossimo 18 aprile. Come nel caso di altre scelte fatte in materia edilizia e urbanistica, intenzione dell’amministrazione è comunque quella di tenere ferma la centralità del Consiglio comunale.