CASERTA – In merito alle proteste di questi giorni circa la questione sulla ZTL, OsservAzione Caserta, nel ribadire il proprio sostegno al provvedimento messo in atto dalla Amministrazione Comunale, avanza la proposta di mirare alla definitiva e radicale pedonalizzazione del centro storico, che potrebbe realizzarsi attraverso un processo graduale di successivi perfezionamenti.

La ZTL del centro storico di Caserta svolge un duplice ruolo, perché se da un lato è un dispositivo indispensabile al miglioramento dei livelli di benessere e di qualità di vita, non solo come parametro su cui formulare statistiche, ma soprattutto come opportunità per ridare a quella parte di città il ruolo centrale che essa deve e può assumere nelle dinamiche urbane, dall’altro è una condizione imprescindibile di un tessuto urbano che dialoga direttamente con un “Grande Attrattore Culturale” così come la Reggia e il suo Parco sono stati identificati dalle programmazioni regionali e nazionali.

 

Non si comprende,infatti, in che modo la riapertura al traffico veicolare della parte delle attuali strade interessate dalla ZTL possa favorire le attività commerciali, se non nel celato convincimento di poter contare sulla carenza di personale che vigili contro la sosta abusiva, sul modello di Via Alois e Piazza Vanvitelli. Non si comprende, ancora, se la crisi colpisca solo i commercianti del centro storico o anche quelli di altre parti della città che pure affacciano su strade trafficate, addirittura con la sosta gratuita e quali azioni, in questo caso, le associazioni di commercianti intendano mettere in atto per contrastarla.

Del resto, il sondaggio che la nostra associazione ha promosso nel mese di dicembre ha mostrato chiaramente come il comune sentire dei commercianti non fosse contro i dispositivi di limitazione del traffico tout court, tuttavia emerse fortissimo il disagio di una realtà completamente priva di azioni a sostegno di quel supporto. E queste azioni devono essere concertate tra le associazioni di categoria e le istituzioni come ci risulta fu fatto quando furono stabilite le modalità di funzionamento della ZTL. Ma evidentemente molte delle dichiarazioni di intenti non si sono tradotte in azioni.

In una realtà differente, in cui prevale il senso civico e in cui la capacità imprenditoriale è spiccata, l’attuale dispositivo, che ricordiamo essere di sole 6 ore al giorno nei giorni feriali, sarebbe stato adottato quale primo step per un successiva estensione degli orari oltre che delle aree da sottoporre a limitazione (pensiamo al primo tratto di via San Carlo, a via Turati e a via Tanucci), se opportunamente accompagnato da un sistema di azioni a supporto, precedentemente pianificate e migliorate in corso di attuazione.

In una realtà differente avremmo assistito alla protesta dei commercianti contro l’assenza di piste ciclabili reali e di percorsi pedonali agevoli e non intasati da pali e arredi urbani di vario genere posizionati in modo casuale e tale da rendere poco agevole, se non addirittura faticosa la fruibilità pedonale delle strade.

In una realtà differente i commercianti si sarebbero rivolti alle altre realtà produttive limitrofe, ivi compresi i sistemi museali e culturali per “fare sistema” ed elevare la qualità dell’offerta generale della città.

Siamo, dunque, persuasi che una maniera alternativa all’attuale muro contro muro ci sia, che sia possibile mettere in atto cambiamento strutturale radicale (e quindi duraturo) che sia foriero di crescita e sviluppo, ma sappiamo che  esso richiede coraggio delle scelte e determinazione nel perseguirle.

Perché la città di Caserta conquisti il ruolo di primo piano che le spetta in un’ottica di strategia politica del territorio è necessario che vengano definiti, in prima istanza, gli indirizzi di crescita da perseguire e, quindi, individuati e rimossi i principali ostacoli al loro perseguimento.

Una città che si candida ad un ruolo di attrattore turistico di primo piano, come la massiccia presenza di emergenze storico-culturali imporrebbe, che intende fare del turismo una delle principali fonti di crescita economica, è una città che deve ripensare il proprio aspetto e a propria sostanza in termini di accoglienza al turista. È dunque una città che deve protendere le proprie braccia ad attrarre a sé chi  altrimenti si fermerebbe alla semplice visita del grande monumento e questo è possibile solo se quel richiamo è invitante.

Siamo altresì persuasi che un tale percorso deve coinvolgere tutti gli attori presenti sul territorio attraverso un sistema di azioni messe in campo sinergicamente dove ciascuno faccia la propria parte, viceversa qualsiasi dispositivo risulterebbe vano e dannoso.

A chi lamenta il costo eccessivo dei parcheggi a raso chiediamo perché non promuovere l’uso di quelli sotterranei, grandi ed economici, attraverso accordi con i loro gestori anche coinvolgendoli in azioni atte a promuovere il commercio e i servizi che i fruitori troveranno una volta usciti dal parcheggio (vetrine, animazione, hostess, promozione di prodotti ed eventi di vario genere).

A chi lamenta la desolazione del Corso Trieste chiediamo perché non ci si impegna a ampliare l’offerta commerciale e di servizi, ideando e promuovendo presso l’Amministrazione Comunale proposte di miglioramento, fattibili anche attraverso sponsor o a costo zero, sicuri di trovare conforto tanto nell’ente che nella cittadinanza tutta.

A chi lamenta la scarsa sicurezza, i degrado e la pulizia delle strade urbane, chiediamo perché non adottare sistemi condivisi per assicurare sorveglianza e assistenza per il decoro e la sicurezza.

A chi lamenta l’inerzia della città chiediamo di farsi promotore di azioni di marketing, potendo contare su un patrimonio monumentale, e ma anche oramai su un tessuto sociale molto sensibile e recettivo a questo genere di azioni, come si evince dal livello e la qualità di argomentazioni diffuse a mezzo stampa e social network da una nutrito gruppo di persone attive in questo settore.

Alle associazioni di commercianti che ritengono di risolvere la crisi eliminando tout court la ZTL, chiediamo se, quando si saranno resi conto che questo genere di provvedimento è assolutamente inutile allo scopo prefisso, saranno anche nella disponibilità economica di farsi carico dei lavori, molto onerosi, di ripristino della pavimentazione in basolato delle strade interessate dal nuovo flusso di traffico veicolare.

 

Alessia Fratta – OsservAzione Caserta

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