NAPOLI – Protesta di famiglie e studenti, a Napoli: occupato l’hotel Tiberius, sotto sequestro dal febbraio 2010, per chiedere più attenzione su quella che definiscono una “fortissima emergenza abitativa”. In circa 150, dicono gli attivisti, sono ora in presidio: famiglie delle Vele di Scampia ma anche del rione don Guanella insieme a studenti della Federico II e di altri atenei.
Chiedono un incontro con l’amministrazione comunale al fine di individuare soluzioni ad una emergenza che colpisce tutta la città, in particolare l’area nord di Napoli.
E’ anche in questo slogan “vogliamo una casa all’altezza dei sogni che abbiamo” che si racchiude la protesta delle famiglie, dei precari, degli immigrati che oggi hanno occupato l’hotel Tiberio. “Napoli è in default sociale e il diritto all’abitare è uno di quei diritti messi seriamente in discussione per tante famiglie, per tanti studenti, precari, migranti che hanno sempre più difficoltà a conciliare il pagamento di un fitto mensile con un lavoro sottopagato, o con la disoccupazione”, spiegano gli attivisti.
“E’ un fatto che in questa città sono moltissime le situazioni abitative di disagio estremo, di marginalità e di vera e propria emergenza – sottolineano- Ci sono nuclei familiari che pur essendo assegnatari di abitazioni popolari da più di dieci anni non riescono ad accedere ad un alloggio pubblico e vivono in condizioni terribili, e assolutamente non dignitose. Le esperienze da cui tanti di noi vengono ci hanno insegnato che l’attesa non paga e che se si vogliono riconquistare i diritti cancellati dalla crisi, dall’austerity e dal malaffare bisogna riprenderseli da soli, senza aspettare”. E così che “stamattina siamo entrati in questo enorme sperpero edilizio a cielo aperto, l’ex hotel Tiberio, insieme con tante famiglie, tanti precari, tanti studenti e tanti migranti, per fare sì che questa diventi la nostra casa, la casa di tutti, di tutti quelli che aspettavano da anni che il comune muovesse un dito per assegnare le abitazioni, e di tutti quelli che sono fuori dalle liste, che sono precari, neet, disoccupati e che non avranno mai accesso a un’abitazione dignitosa”.
“Ci sembra semplicemente assurdo che in una città in cui l’emergenza abitativa assume tratti drammatici, possa esistere un posto così accogliente, lasciato all’incuria e all’abbandono e destinato a diventare l’ennesimo scheletro di napoli est – concludono- Ecco perché stamattina l’abbiamo occupato,con un centinaio di persone tra famiglie, studenti, precari e migranti, con quelli che della casa hanno davvero bisogno, rivendicando un pezzo di quel lusso di cui godono quelli che hanno costruito la propria ricchezza sulla disperazione sociale, riprendendoci un pezzo di quella felicità che l’austerity vuole sottrarci a suon di manovre, patti di stabilità e speculazione”.












