Un deputato Pd di lungo corso la mette giu’ cosi’, senza giri di parole: “Se Napolitano accettera’ un nuovo mandato, oggi in aula potremmo assistere in diretta alla scissione del Pd”. Questa l’atmosfera con cui il Partito democratico, o quello che ne resta, affronta il nuovo passaggio che potrebbe verificarsi da qui a poche ore.
L’eventuale nuova elezione al Colle di Giorgio Napolitano, che entro le 15 farà sapere se è disponibile al bis, aprirebbe la strada (anche per il percorso da ‘unita’ nazionale’ con cui e’ stata avanzata la richiesta di un bis) ad un governissimo con Pd, Pdl e Scelta Civica. Come reagira’ la ‘sinistra’ dem a una prospettiva del genere? Sel, per dire, e’ gia’ in fibrillazione. “Mi auguro -avverte Nichi Vendola- che non trascinino anche l’attuale capo dello Stato in questo marasma, ci aspettiamo da parte di Napolitano la conferma del suo diniego a entrare in questo teatrino anche squallido: si eviti a Napolitano di affacciarsi a questa scena”.
Ecco, Sel ha gia’ messo le mani avanti. Che succedera’ nel Pd? “Chi votera’ per Napolitano restera’ in questo partito. Chi non lo fara’, si chiamera’ fuori da solo”. Magari verso un nuovo soggetto socialdemocratico. Appunto, la scissione del Pd. Questi i timori che attraversano il corpaccione dei gruppi parlamentari democratici. Si arriva a temere la scissione in aula mentre nella balcanizzazione certificata definitivamente dell’impallimento di ieri di Romano Prodi, ormai nessuno si fida piu’ di nessuno. Un clima da caccia alla streghe in cui sotto accusa finiscono vecchie e nuove componenti. Ci finiscono pure i giovani parlamentari, quelli arrivati a Roma con le primarie. “Stanno sempre a guardare l’I-Phone e l’I-Pad.
Ecco che scrivono su twitter o su Facebook. Ecco quello che mi scrive il mio segretario di circolo… Conta piu’ quello che ti dice di fare il segretario di circolo che ti ha messo in lista per le primarie, che quello che ti dice il segretario del partito”. E ancora oggi si raccontano le lacrime e la rissa sfiorata ieri notte all’assemblea dei grandi elettori. “La cosa piu’ terribile dei franchi tiratori e’ che alla fine, anche chi e’ stato onesto ed ha acclamato Prodi e poi lo ha votato, finisce nel tritacarne. Siamo tutti franchi tiratori. E lasciamo stare la figura che abbiamo fatto con Romano….Mi vergognerei a incontrarlo per strada”, si sfoga un big del Pd col volto tirato. In questo clima, forse tra poche ore, ci sara’ una nuova prova da affrontare per il Pd. Forse l’ultima.