ARZANO – Platea gremitissima quella che ieri mattina, presso l’Istituto superiore don Geremia Piscopo, ha preso parte all’evento “Resistere per esistere – Storie di resistenza quotidiana”, promosso dal Movimento Agende Rosse Campania per fare il punto sull’impegno nella lotta alla camorra in Campania.

Di fronte a un pubblico composto per la maggioranza dai giovani studenti dell’istituto, i rappresentanti del sodalizio capitanato da Salvatore Borsellino, fratello del compianto giudice Paolo, protagonista di un accorato intervento realizzato in video conferenza, hanno regalato alla platea testimonianze vere e autentiche di come, non le gesta eroiche, ma la normale quotidianità sia l’arma fondamentale di contrasto alla criminalità organizzata.

Lavori aperti da Nicla Tirozzi delle Agende Rosse Campania che attraverso un parallelismo storico con la resistenza partigiana ha invitato tutti a sentirsi parte di una nuova resistenza che ha come obiettivo la ricerca della verità sui tanti punti oscuri della storia italiana e l’impegno a far si che tali punti restino solo un ricordo.

Saluti di rito affidati al sindaco di Arzano, Giuseppe Antonio Fuschino, e al preside dell’istituto, Salvatore Lettieri, che nella lettura di un passo della “Agenda Rossa di Paolo Borsellino” ha ribadito l’importante ruolo della scuola quale baluardo fondamentale nella lotta alle mafie.

Dopo la proiezione di un breve filmato sulle attività del gruppo campano delle Agende Rosse, la parola è passata al giudice della DDA di Napoli, Giovanni Conzo, titolare di numerose inchieste riguardanti i clan camorristici del territorio che gli sono costati la scorta con cui oggi è costretto a girare, ma anche il premio Agenda Rossa 2012. Nel suo intervento, Conzo ha voluto ribadire che un’efficace lotta alla camorra non può prescindere dalla difesa dei valori della vita quotidiana come quelli che guidano persone come Nino Di Matteo, PM di Palermo che sta pagando proprio in queste ore con continue minacce la sola colpa di fare bene il proprio lavoro. Una difesa dei valori deve necessariamente fare il paio con la memoria delle tante vittime innocenti della criminalità che hanno pagato addirittura con la morte quella quotidianità.

Alle parole di Conzo sono seguite le testimonianze di tre rappresentanti di altrettante importanti realtà impegnate sul territorio tra le province di Napoli e Caserta nella costruzione di modelli economici alternativi a quelli che fino a oggi hanno fatto la fortuna della criminalità.

Da Anna Cecere, della Cooperativa Altri Orizzonti con base a Castel Volturno, dove gestisce una sartoria sociale attiva nel bene confiscato a Pupetta Maresca e che ha lo scopo di arginare la tratta delle ragazze africane destinate al mercato della prostituzione.

A Ciro Corona, dell’associazione (R)esistenza Anticamorra, che dal 2008 ad oggi in un quartiere cosiddetto difficile come Scampia è riuscito non solo nell’intento di riportare tra i banchi di scuola diversi ragazzini preda del triste fenomeno della dispersione, tra cui alcuni figli di boss del quartiere, ma addirittura di ritrovarsi questi ragazzi al suo fianco a lavorare in quel di Chiaiano sul terreno confiscato al clan Simeoli di Marano, oggi intitolato ad Amato Lamberti, e terra di pescheti e vigneti i cui frutti sono ormai parte integrante dell’importante progetto del Pacco alla Camorra.

A Peppe Pagano, fondatore della NCO, la Nuova Cucina Organizzata, che rappresenta, in un territorio come quello di San Cipriano d’Aversa, crocevia dei clan a guida Bardellino prima e Schiavone, Iovine e Zagaria poi, un autentico spiraglio di luce che attraverso attività di recupero dei pazienzti degli ex ospedali psichiatrici è riuscito nel duplice obiettivo di dare un futuro ai cosiddetti ultimi, e costruire una reale alternativa economica da cui far partire il riscatto di un territorio che, come ribadito più volte dallo stesso Pagano, dovrebbe parlare al mondo delle sue eccellenze in campo agroalimentare e non per la triste parentesi della camorra.

 

Vincenzo Viglione

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