”Io sono infelice e i bambini soffrono con me”. E ancora, ”la vita va vissuta a pieno”, come dire: non si deve semplicemente sopravvivere. Fino al ”se per sbaglio loro dovessero in qualche modo restare vivi, voglio che siano affidati ai miei genitori e non ai genitori di lui”. La vicenda di Simona Alessandroni e dei suoi figli Lapo e Letizia di 3 e 11 anni, trovati carbonizzati nella Bmw Serie 1 della donna


parcheggiata in una stradina di campagna a San Pietro Belvedere, nel Comune di Capannoli (Pisa) ieri pomeriggio, si spiega nei biglietti ritrovati nella casa di Quattro strade di Lari. Qui fino a ieri Simona abitava insieme al compagno, Bruno Pucci, ai loro due figli, e al figlio di 12 anni che l’uomo aveva avuto da una precedente relazione. Omicidio-suicidio, dunque, atto estremo di disperazione di una donna che non vedeva un futuro. La storia di Simona e Bruno era ormai finita, come lui stesso ha confermato ai carabinieri e al pubblico ministero Antonio Giaconi durante l’interrogatorio durato 3 ore. Una situazione che Simona, 40 anni, casalinga, non riusciva ad accettare e che, raccontano i vicini, l’ha resa stanca e sofferente, logorandola anche nel fisico sempre piu’ magro e indebolito, fino al tragico gesto di ieri. Una famiglia apparentemente normale che solo una settimana fa aveva festeggiato il compleanno della piccola Letizia, ma che pochi giorni dopo aveva vissuto un furioso litigio fra Simona e Bruno. Poi l’incontro di ieri mattina fra i due sotto casa. Poche parole e la definitiva divisione: l’uomo che se ne va con il figlio maggiore a San Casciano Valdipesa a casa di sua mamma, la donna che resta con i piu’ piccoli a cui era legatissima. Sono gli ultimi attimi, pensieri di disperazione e senza speranze, probabilmente. Gli inquirenti hanno spiegato che mamma e figli sono stati visti uscire da casa, salire in auto e andar via, intorno alle 15. Poco dopo, a poco piu’ di 10 chilometri di distanza, a San Pietro Belvedere, e’ partita una chiamata ai vigili del fuoco per un incendio di sterpaglie. Immediato l’intervento che ha rivelato il dramma di una mamma e dei suoi 2 figli carbonizzati, seduti e abbracciati sul sedile posteriore dell’auto. A terra, il piccolo estintore in dotazione al veicolo, buttato via dalla donna come per non avere la tentazione di usarlo per spegnere le fiamme. Omicidio-suicidio e’ il giudizio inequivocabile di procura di Pisa e carabinieri al termine di una lunga giornata in cui si e’ dovuto ricostruire il quadro della tragedia a cui, pero’, mancano ancora le modalita’ con cui la donna ha realizzato il suo progetto tanto estremo quanto disperato. L’autopsia all’istituto di medicina legale a Pisa, probabilmente martedi’, e le consulenze tecniche richieste dalla procura chiariranno i dettagli di una vicenda che suscita grande tristezza e pieta’. Stamani, il fratello di Simona ha deposto tre rose rosse nel luogo del rogo con un un biglietto (”Sarete per sempre tutti e tre nel mio cuore”), imitato dalla gente del posto che ha portato fiori, pupazzi e lettere.

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