CASERTA – L’obiettivo è quello di assistere i malati di  tumori sotto ogni punto di vista e di contribuire alla prevenzione del male del secolo. “La Città delle Verbene”- Onlus, è una fondazione di recentissima costituzione,  con sede legale in Caserta alla via Unità Italiana-pal ETA.

Non casuale la scelta del nome: stando ad un’antica tradizione, infatti, le verbene (comuni piantine fiorite che si propagano in modo spontaneo e rapido), crescevano sul monte Calvario e lì furono utilizzate per lenire le piaghe di Gesù Cristo.

“La nostra fondazione – dichiarano i fondatori -, si candida a diventare un importante punto di riferimento laddove, sovente, cala il buio fitto. Il riferimento è, in particolare, alle malattie oncologiche. L’obiettivo, in generale, è di favorire l’integrazione e la cura di chi è più debole e sofferente, in un’etica di comportamenti ispirati al rispetto della persona, della natura e dell’ambiente. Si va dalla semplice visita fino a tutto quanto possa occorrere ad un malato. Il tutto cercando di creare un rapporto di amicizia prima ancora che tra paziente e medico. Il tutto senza che venga chiesto un solo euro”. Il Consiglio di Fondazione è così costituito: D.ssa Zelinda Monti :Presidente, d.ssa. Teressa Fabozzi: Vice Presidente, sig.ra Maria Rosaria Monti :Vice Presidente; segretario Generale : Avv. Di Spazio Patrizia. Componenti : dr. Vincenzo Ricci , Direttore Scientifico; dr. Ing. Francesco Massaro; avv. Finizio di Tommaso Presidente Collegio Probiviri.

Il Presidente Onorario e Padre Spirituale è Don Primo Poggi che ha fortemente voluto la nascita di questa Fondazione.

Tra le finalità della Fondazione vi sono quelle di:  garantire uno stretto rapporto tra l’assistenza e la ricerca clinica, sperimentale e gestionale; promuovere, sostenere e/o svolgere la ricerca scientifica e le ricerche biomediche finalizzate ad acquisire nuove conoscenze per lo sviluppo di nuovi farmaci, nuove modalità terapeutiche e tecnologiche  e nuove metodologie per migliorare la prevenzione, la diagnosi e la terapia dei tumori e di tutte quelle condizioni patologiche di interesse etico e sociale;  elevare qualità e quantità delle prestazioni nel rispetto della programmazione regionale attraverso l’integrazione nella costituenda rete oncologica regionale; ridurre la migrazione sanitaria dei pazienti oncologici

 

 

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