NAPOLI – Un albero per mettere radici salde nella legalità e per ricordare Gaetano Montanino, ucciso nell’agosto del 2009, in piazza Mercato a Napoli, mentre svolgeva il suo lavoro. Montanino, guardia giurata, era con un suo collega mentre effettuava un giro di controllo, quando fu avvicinato da due persone che gli intimarono di consegnare le pistole. Le due guardie giurate si opposero: ne nacque un conflitto a fuoco durante il quale Montanino perse la vita, raggiunto da 8 colpi di pistola.
Oggi, per ricordarlo, in quella stessa piazza Mercato dove fu ucciso, è stato piantato un albero e scoperta una lapide. “Fedele servitore dello Stato, ucciso da mani criminali. La sua umanità vive nella memoria di chi crede nella giustizia”, si legge sulla targa. “E’ necessaria la consapevolezza che solo unendo le forze delle persone oneste la richiesta di cambiamento diventa forza di cambiamento – ha detto don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera – Il problema più grave non è solo chi fa del male, ma anche chi guarda e lo lascia fare”. E ha sottolineato quanto sia importante ricordare perché “la memoria parla e racconta”. E’ una forma di “resistenza” contro le mafie. “Il ricordo è fondamentale – ha affermato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris – Appena qualche mese fa abbiamo pianto Lino Romano, altro innocente ucciso. Non vogliamo più piangere vittime di criminalità e camorra”. Nel ricordo della figlia Veronica, Montanino è vivo. A lui ha dedicato due versi che ha letto in piazza: “Quella notte vinsero loro. Ma solo quella notte”. “Gesti” e “segnali” quelli legati alla memoria delle vittime innocenti che, per Pasquale Sommese, assessore della Regione Campania ai Rapporti con le Autonomie Locali, “sono il modo di stare vicini a chi ha pagato con la vita dei propri cari”. “Il segno che i familiari delle vittime, impegnati in una battaglia quotidiana per non dimenticare – ha concluso – possono trovare risposte nelle istituzioni”.