Il Comando provinciale della Gdf di Milano, a seguito di una verifica fiscale, ha individuato 710 lavoratori irregolari, tutti italiani, utilizzati da un’importante societa’ con sede a Milano operante nel settore pubblicitario, la Fma.
Secondo le verifiche dei finanzieri, i lavoratori risultavano falsamente regolarizzati da una societa’ cooperativa con sede a Livorno, ma in realta’ erano tutti precari pagati 6-8 euro all’ora. Da quanto si e’ saputo, i militari hanno anche raccolto le testimonianze di alcuni lavoratori che avrebbero confermato che venivano impiegati in maniera irregolare. L’attivita’ ispettiva della Gdf ha accertato che la societa’ Fma nello svolgimento di numerose campagne promozionali (tra i clienti, ignari, anche la Pepsi, la Star, Biffi, Msc crociere, Kodak, Coca cola, Sky, Walt Disney e la Telecom) avrebbe utilizzato, tra il 2010 e il 2012, i lavoratori che risultavano falsamente regolarizzati da una societa’ cooperativa ma, di fatto, completamente irregolari. La societa’, secondo le analisi della Gdf, avrebbe fatto lavorare in modo precario persone tra i 20 e i 60 anni come promoters presso centri commerciali siti nel Nord Italia (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Veneto), per periodi ricompresi tra i 2 ed i 5 giorni con orario medio pari a otto ore giornaliere, per una retribuzione che non supera i 50 euro al giorno. In nessun caso l’utilizzo dello stesso personale risulta essere mai stato superiore ai trenta giorni lavorativi per anno. La societa’ rischia sanzioni fiscali ‘pesanti’. Infatti – come spiega la Gdf – per ogni lavoratore non regolarmente assunto la legge prevede una sanzione amministrativa dai 1.500 ai 12.000 euro, alla quale si sommano 150 euro per ogni giornata lavorativa prestata in nero ed altre sanzioni accessorie. Alla societa’, pertanto, verranno irrogate sanzioni per importi che oscillano tra un minimo di 1,6 milioni di euro ed un massimo di oltre 9 milioni di euro, corrispondenti ad oltre quattromila giornate lavorative. Le operazioni della Gdf hanno permesso di constatare, anche, un’evasione all’IVA per 85.000 euro, base imponibile Ires sottratta a tassazione pari a 130.000 euro, nonche’ rilievi per Irap evasa di 430.000 euro.