AVERSA – I conti del comune di Aversa sono in regola ma l’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Sagliocco ha tanto da migliorare nella gestione della cosa pubblica. E’ questo il senso della lunga relazione dei revisori dei conti del comune normanno che al termine di un’analisi, lunga ben 42 pagine, hanno scritto ben 12 punti tra irregolarità non sanate, rilievi, considerazioni e proposte.
Il collegio rileva che “è necessario migliorare sia la qualità delle procedure e delle informazioni in termini di tempestività e semplificazione che il sistema contabile e quello di controllo interno. Ciò al fine di garantire un miglior funzionamento della struttura e un più puntuale rispetto di tutti gli adempimenti previsti dalle norme in materia di enti locali”. E qui la prima bordata sulla mancata approvazione del Peg che ha finito con l’accentrare molte decisioni in mano alla giunta. “Tale circostanza – scrivono – seppur non sanzionabile, ha, di faUo, determinato un ulteriore appesantimento dell’azione amministrativa in termini di operatività dal momento che ha reso necessario l’adozione di numerose deliberazioni di G.M. propedeutiche all’azione dei competenti responsabili. In tale scenario questo Collegio, esaminate le deliberazioni di G.M. del 2012, ha ritenuto necessario acquisire dai vari dirigenti specifiche attestazioni in merito alla legittimità ed al corretto iter di formazione delle spese. Le predette dichiarazioni, rese da tutti i Dirigenti, sono allegate alla presente relazione. La mancata adozione del PEG ha, poi, penalizzato l’azione amministrativa anche in termini di assegnazione di risorse e di obiettivi ed ha privato l’ente di un idoneo strumento di valutazione dell’efficienza della gestione in termini di obiettivi raggiunti anche al fine della corretta erogazione di parte delle somme relative al trattamento accessorio del personale. A tal proposito questo collegio invita l’ente a valutare con attenzione la legittimità della corresponsione delle somme a titolo di indennità di risultato in caso di mancata adozione del PEG.”
Al secondo e al terzo punto, inoltre, si legge: “E’ indispensabile ed improcrastinabile migliorare la gestione finanziaria dell’ente. La particolare situazione di cassa verificatasi nel 2012 è il chiaro segnale che la velocità di riscossione è insufficiente a garantire gli equilibri finanziari. Tali equilibri sono influenzati, chiaramente, anche dalla gestione dei residui che deve essere sensibilmente migliorata. Il frequente e consistente ricorso all’anticipazione di cassa deriva anche da una deficitaria gestione dei residui in termini di riscossione.
La gestione dei residui presenta elementi di forte criticità rappresentati da una accentuata lentezza nello smaltimento che ha reso di dubbia esigibilità consistenti importi attivi anche in considerazione della loro presunta possibile prescrizione”.
I revisori, al quarto e al quinto punto, evidenziano che “l’esistenza di notevoli problematiche nella riscossione delle entrate è confermata anche dal notevole aumento rispetto all’anno precedente dell’incidenza dei residui attivi di parte corrente. A ciò consegue il rilevato consistente aumento dei residui passivi del Titolo I, che evidenzia una situazione di difficoltà finanziaria dell’ente nel rispettare la tempestività dei pagamenti. 5) Occorre, in generale, migliorare la gestione delle entrate proprie che, come noto, rappresentano la principale risorsa dell’ente. Tale miglioramento è perseguibile solo attraverso un maggior coordinamento tra tutte le componenti della struttura finalizzato ad una maggiore efficienza della gestione in termini di risorse umane e, quindi, di risultati conseguiti”.
Al sesto punto viene affrontato il problema dello stralcio dei residui attivi che non deve rappresentare un alibi per il mancato accertamento come nel caso dei fitti di San Lorenzo.
Con l’ottava prescrizione si chede alla politica di programmare meglio perché “Il notevole scostamento tra previsioni definitive e somme impegnate in conto capitale indica la necessità di migliorare la capacità di previsione e/o quella di impegno in termini di spesa per investimento”. Si chiede poi di migliorare la gestione del patrimonio dell’ente sia in termini di economicità che di gestione contabile.
I revisori evidenziano anche la violazione “dell’art. 44 dello Statuto comunale in merito alla relazione contenente le linee programmatiche di governo della città”. Come se ciò non bastasse la giunta Sagliocco ha anche dimenticato “il piano triennale di contenimento delle spese e non ha trasmesso alla Sezione di Controllo della Corte dei Conti la relazione degli effetti di tale piano ( art. 2, commi da 594 a 599 della legge 244/07)” e che l’ente non ha predisposto il piano triennale di contenimento delle spese e non ha trasmesso alla Sezione di Controllo della Corte dei Conti la relazione degli effetti di tale piano ( art. 2, commi da 594 a 599 della legge 244/07)”.