Nel nostro Paese si registra “un omicidio in famiglia ogni 2 giorni e mezzo”. Ad aggiornare la tragica contabilita’ e’ Vincenzo Mastronardi, docente di psicopatologia forense all’Universita’ “La Sapienza”, dopo la tragedia di Sannicandro di Bari.
“Se la dinamica verra’ confermata – spiega il criminologo – sara’ l’ulteriore conferma di un trend in costante ascesa, complicato sicuramente dalla crisi economica sempre piu’ pesante: uno studio condotto dal nostro ateneo sui suicidi in Grecia, Spagna e Italia dimostra chiaramente come le difficolta’ economiche spingano sempre pu’ spesso a gesti estremi, contro se stessi e contro altri”. “Quello che manca in un numero sempre piu’ elevato di casi – sottolinea Mastronardi – e’ la capacita’ di ‘compensare’ situazioni di disagio emotivo, relazionale o, appunto, economico: problemi che fino a qualche anno fa venivano ‘compensati’ magari con una qualche forma di autogratificazione ora sembrano drammaticamente irrisolvibili”. Per come l’hanno ricostruito sin qui gli investigatori, quello di Sannicandro – con il papa’ che uccide moglie e figli prima di togliersi la vita – sembra “un classico caso di family mass murder”, ammette Mastronardi, innescato da un mix potenzialmente esplosivo di almeno tre elementi: “una bassa soglia di tolleranza allo stress”, una “tendenza alla depressione, magari nascosta, non rilevata clinicamente” e un “forte narcisismo, capace di alimentare quella che i colleghi statunitensi chiamano ‘sindrome di Sansone’, insomma ‘muoia Sansone con tutti i filistei'”.