NAPOLI – Per qualcuno la prospettiva era studiare e contemporaneamente trovare il tempo di lavorare. Per altri, la maggior parte, addirittura quella di rinunciare a un percorso di studi troppo costoso per la propria famiglia. Sono i tanti studenti universitario che ogni anno vincono la borsa di studio per giovani indigenti. Oggi la presentazione del nuovo ciclo. A conclusione della valutazione delle domande da parte di un comitato coordinato dal vicario episcopale per la Cultura, monsignor Adolfo Russo, saranno in otto a beneficiare di un assegno di 12.500 euro.

Ogni studente riceverà quindi circa 2.500 euro all’anno calcolati per coprire le tasse universitarie, l’acquisto dei libri, la mensa e l’abbonamento al trasporto pubblico. A finanziare le 8 borse di studio sono 3 la Camera di commercio di Napoli, una l’ordine dei Commercialisti, e 4 degli imprenditori privati. In veste di ‘collettore’ dell’iniziativa la Banca di credito cooperativo. “In queste iniziative – dice l’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe – c’é una varietà e una diversità sociale che crea una sinfonia. Il tema di fondo di questa sinfonia è la solidarietà per i più giovani. Noi tutti dobbiamo imparare l’apertura verso gli altri, sentire i loro problemi e i loro bisogni come se fossero i nostri” E a sentire la felicità di alcuni ragazzi che da due anni stanno usufruendo delle borse, l’obiettivo sembra essere ampiamente raggiunto. Valentina D’Orsi, 20 anni di Torre del Greco, ha scoperto il bando grazie alle professoresse del liceo e oggi studia Lingue. Claudia Liguori, invece, sogna di fare la giornalista, studia Scienze della comunicazione e collabora già con un piccolo sito internet. Stefania Arcopinto studia Giurisprudenza ed è contenta soprattutto dei tanti incontri e delle uscite extra-universitarie che pure fanno parte del progetto. Roberta Calone studia Agraria e sogna un lavoro che le permetta di progettare spazi verdi urbani all’insegna della riduzione dell’inquinamento. Per tutti la risposta è uguale: “senza borsa di studio non avremmo avuto i soldi necessari per iscriverci all’Università”. “Continueremo – dice il presidente della Camera di commercio, Maurizio Maddaloni – a stare vicini a questi ragazzi nel loro percorso formativo. Sono convinto che il nostro esempio possa fare da apripista anche per altri enti, per altre istituzioni e per chi sente di rispondere a questo appello in favore dei nostri giovani più bisognosi”. Una collaborazione con l’ente già ampiamente collaudata, a cominciare con il market di solidarietà nella Casa di Tonia pet arrivare al sostegno nel percorso universitario di due studenti palestinesi dell’Orientale. “Mettiamo al centro il sostegno del territorio – dice il presidente del Credito cooperativo di Napoli, Amedeo Manzo – Lo scopo è creare una par condicio didattica e professionale per i nostri giovani di cui i nostri giovani hanno bisogno rispetto al resto del Paese”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui