Una dipendente della fabbrica di Huizhou della Samsung, nella provincia cinese del Guangdong, si e’ suicidata due giorni fa gettandosi dal settimo piano di un palazzo. La notizia e’ stata riferita da China Labor Watch, un osservatorio sui diritti dei lavoratori.
L’informazione, che sarebbe provenuta da alcuni colleghi della donna, non e’ stata pero’ confermata finora dalla Samsung ne’ dai medici, ne’ si conoscono altri dettagli sul perche’ la donna sia arrivata a questo gesto estremo. Proprio il 15, il giorno della morte, erano stati distribuiti in fabbrica gli stipendi, ma non ci sono prove che la decisione della donna possa essere in qualche modo collegata a questa circostanza. Nel settembre 2012, proprio China Labor Watch, che ha sede a New York, aveva pubblicato un rapporto investigativo sulla fabbrica Samsung di Huizhou nel quale erano state evidenziate una serie di violazioni dei diritti del lavoratori, comprese ore di lavoro eccessive, violazioni del contratto di lavoro, lavoro forzato senza paga, utilizzo di lavoratori minorenni, discriminazione basate sull’eta’ e sul sesso, mancanza di sicurezza sul luogo di lavoro. Dopo la pubblicazione del rapporto la Samsung invio’ una squadra di propri ispettori sul posto. Tutti i controlli effettuati esclusero pero’ la presenza di forme di sfruttamento minorile o anomalie gravi.