RECALE. Sabato 18 maggio, delle 17, i democratici recalesi terranno il loro terzo congresso di circolo, nella sede di via Municipio. «Abbiamo convocato il congresso in anticipo rispetto al calendario congressuale provinciale ancora in via di definizione – commenta il segretario Vincenzo De Angelis -, perché sentivamo l’urgenza di una riflessione approfondita sul nostro partito, sulle scelte politiche di questi mesi così convulsi, sulla strada da percorrere per dare finalmente al Paese quelle riforme che tutti invocano.
Il PD non è il partito dei dirigenti o dei parlamentari: senza il tessuto dei circoli territoriali, senza le migliaia di donne e uomini che con la passione, le idee e l’impegno hanno reso possibili le primarie, il Partito Democratico non esisterebbe. È superfluo sottolineare che il congresso non sarà un appuntamento “rituale”: vogliamo essere presenti a pieno titolo nella discussione che anima il nostro partito. Vogliamo esserlo in nome delle energie e delle speranze che abbiamo messo in campo con le primarie, in nome dell’urgenza di dare al Paese una risposta di cambiamento, in nome di una politica che torni a farsi carico dei problemi del lavoro, dei giovani, del Mezzogiorno. Sarà un confronto aperto – conclude De Angelis -, al quale invitiamo a partecipare anche i cittadini di Recale, gli elettori delle primarie, i nostri simpatizzanti. Spero che questo appuntamento sia un’altra tappa importante del radicamento del PD nella realtà cittadina, ci aiuti ad arricchire le nostre proposte politiche e a rinnovare il nostro gruppo dirigente offrendo spazio in particolare alle donne e ai giovani».
«Gli interrogativi, le critiche, anche la rabbia dei nostri militanti e dei nostri elettori devono essere ascoltati – rimarca Angelo Anemola, segretario dei Giovani Democratici recalesi – e devono avere il giusto peso anche le proposte e le indicazioni che emergeranno dal nostro e dagli altri circoli. L’esigenza di dare un governo all’Italia non può offuscare il bisogno di cambiamento che emerge forte innanzitutto dai giovani. Il Partito Democratico deve saper cogliere questa domanda, fare proprie le nuove esigenze della società, rinnovarsi profondamente con scelte di trasparenza e di partecipazione, aprendosi a tutti i livelli a una generazione nuova capace di interpretare istanze di una società fortemente mutata».