In occasione del primo anniversario dell’attentato alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi in cui mori’ Melissa Bassi e rimasero ferite altre nove persone tra passanti e studenti, i ministri dell’Istruzione e dei Beni Culturali, Maria Chiara Carrozza e Massimo Bray, partecipano stamani alla cerimonia di commemorazione che si svolge davanti all’istituto professionale per i servizi sociali.
Alle 7.42, nell’ora in cui esplose l’ordigno, azionato dal reo confesso Giovanni Vantaggiato, i ministri e le altre autorita’, tra cui il vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, hanno deposto un fascio di fiori bianchi davanti alla stele che ricorda Melissa e al rito commemorativo, officiato dall’arcivescovo Brindisi, mons. Domenico Caliandro. All’iniziativa partecipano il papa’ di Melissa, Massimo Bassi, il nonno della studentessa, alcuni studenti della scuola, che indossano la t-shirt “Io non ho paura”, e gli alunni della scuola Melissa Bassi di Scampia.
”I ragazzi non devono aver paura di andare a scuola, che penso sia la cosa piu’ terribile che possa capitare, perche’ la scuola e’ un posto in cui si va ad imparare, per stare insieme agli altri, per entrare nella societa””. Cosi’ il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha commentato la consegna della maglietta con la scritta ‘Io non ho paura’ da parte di alcuni alunni della scuola Morvillo Falcone di Brindisi durante la cerimonia organizzata in occasione del primo anniversario dell’attentato compiuto il 19 maggio 2012. ”A me piace tantissimo questa idea – ha detto – ho voluto questa maglietta, anche perche’ in questi giorni molti studenti mi stanno regalando magliette, quindi ne ho tante”. ”Ci sono – ha spiegato – tutti i problemi della scuola italiana e anche le speranze. Noi ministri dobbiamo dimostrare di essere vicini agli studenti di tutta Italia”. Riferendosi poi all’intervento del suo ministero subito dopo l’attentato in cui mori’ Melissa Bassi e rimasero ferite altre 9 persone tra studenti e passanti, Carrozza ha detto che ”la scuola ha reagito cercando di stare vicino ai ragazzi con tutto il sostegno possibile, anche di psicologi, di tutti coloro che potevano riuscire ad aiutare gli studenti a superare la tragedia”.