MARCIANISE – Sabato 11 Maggio, nella sede del Movimento 5 Stelle di Marcianise, si è svolto, il primo convegno “Cannabis sativa, una risorsa naturale chiamata Canapa”. In una sala gremita di persone, il Dott. Michele Castaldo ha illustrato tramite mezzi audiovisivi, il ciclo di produzione moderno di quello che possiamo definire un ritorno al passato per una garanzia di futuro. Il Dott. Antonio Marfella che ha posto in evidenza, con dovizia di particolari, come solo coltivazioni “no food” possono essere impiantate nei nostri territori causa grave situazione ambientale, promuovendo la Canapa Sativa.
Più critiche le considerazioni della Coldiretti, che ha posto l’accento sulla frammentazione dei fondi nel nostro territorio. Alimentare la filiera, significa non solo la coltivazione, ma occuparsi anche della trasformazione in prodotto finito, incrementando così anche la resa economica. Per poter attivare questo miracolo c’è bisogno di cambiare la struttura economico-sociale dei nostri territori troppo legata ai microappezzamenti ormai anti economici, puntando decisamente alla formazione di cooperative. Contribuisce altresì, a bonificare i terreni da metalli pesanti in tempi fino a sei volte più velocemente che con i pioppeti, nonché assorbe anidride carbonica, venendo incontro a quanto previsto dal protocollo di Kyoto.
Dimentichiamoci i racconti dei nostri nonni e guardiamo agli infiniti usi del prodotto finito, sia sotto il punto di vista della fibra che della parte legnosa nonché dei semi. Pianta con caratteristiche uniche di facile coltivazione priva di diretto intervento umano in quattro mesi assorbe sostanze inquinanti dal suolo paragonabili a sei anni di pioppeti e altri pulitori organici dei suoli.
Stoffe, vestiti, ma anche plastica, mattoni termici e tutto quanto concerne la bioedilizia, la Canapa va considerato il “maiale” dei vegetali. Di essa non si butta via niente. Henry Ford negli anni trenta fece una serie di auto completamente in Canapa.
Noi crediamo che bisogna perseguire la coltivazione di questa pianta, là dove il food non è coltivabile (come nei terreni di Marcianise) questa importante risorsa è utile a bonificare il terreno dall’inquinamento e può alimentare una nuova filiera economica, che porterà anche occupazione in città.