La riforma della geografia giudiziaria è “completamente” pronta, “diventerà effettiva a settembre di quest’anno. I Tribunali hanno già inviato le notifiche e stanno già programmando il lavoro per le udienze nelle nuove sedi. Smontarla ora o rinviare tutto sarebbe un grave danno”.

Lo afferma in una intervista al Corriere della Sera l’ex ministro della Giustizia Paola Severino, che la riforma l’ha varata. “Non solo – dice – sono stati definiti i Tribunali da sopprimere e quelli da mantenere. Ma è stata stabilita la pianta organica dei magistrati che dovranno essere diversamente distribuiti e anche quella del personale amministrativo”. E non c’é “nessun” ostacolo tecnico “anche perchà la legge ha previsto un periodo cuscinetto di 5 anni in cui possono essere utilizzate le vecchie strutture, in attesa dell’adeguamento delle nuove”. “Mi rendo conto – aggiunge – che gli interessi locali spesso diventano interessi politici. E che forse solo un governo tecnico poteva portare a termine questa riforma”. L’obiettivo primario, ricorda, “é il recupero dell’efficienza che incide anche sull’economia perché in un Paese dove la giustizia non funziona non si investe” e “abbiamo constatato che la maggiore soglia di produttività si ha con i tribunali medio-grandi”.

 

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