La mannaia della crisi si abbatte anche su Linus. La rivista di fumetti, fondata da Giovanni Gandini nel 1965 e intitolata a uno dei più celebri personaggi del fumetto mondiale, il Linus van Pelt, dei Peanuts di Charles Schultz, chiude per mancanza di fondi. Almeno per ora.
A dare l’annuncio, sul suo sito internet, è la casa editrice Baldini e Castoldi, che nella nota pubblicata scrive: “Linus si è temporaneamente fermato per una serie di problemi gravi e di complicata soluzione, riguardanti stampa e logistica e conseguenti a un difficile momento della società editrice”. “La volontà dell’editore – spiega ancora il comunicato – è senz’altro quella di proseguire la pubblicazione di Linus, come ovvio permettendo agli abbonati di recuperare i numeri persi, ma perché la volontà si trasformi in qualcosa di più concreto, e quindi nelle prossime uscite del mensile, mancano ancora alcuni passaggi che speriamo di potervi comunicare al più presto”. Oltre ai Peanuts, sulla rivista sono stati pubblicati alcuni tra i fumetti statunitensi ed europei più importanti (tra i tanti Bristow, B.C., Beetle Bailey, Big Sleeping, Bobo, Calvin & Hobbes, Corto Maltese, Dick Tracy, Dilbert, Doonesbury, The Dropouts, Jeff Hawke), le tavole satiriche di Jules Feiffer, Krazy Kat, Lil Abner e Fearless Fosdick, Maakies, Monty, Il Mago Wiz, Pogo, il Popeye di Segar, Valentina di Guido Crepax, i fumetti di Andrea Pazienza e Kako di Flora Graiff, e sono apparsi scritti di autori come Michele Serra, Pier Vittorio Tondelli, Stefano Benni, Alessandro Baricco. E non sono mancati passaggi di autori satirici come Altan, Angese, Perini, Bertolotti e De Pirro, Vauro. Sulle pagine dei “Supplementi” di Linus hanno fatto il loro esordio in Italia i supereroi Marvel, con alcuni episodi dei Fantastici Quattro a metà degli anni Sessanta.