“C’é una parte dei 5Stelle che giustamente vuole ragionare con noi, e proprio le riforme sono il terreno su cui possiamo e dobbiamo sfidare Grillo”, che “ha chiaramente perso le elezioni” ma “i temi che pone non sono meno forti di prima. Allora dico: ragazzi, lavoriamo insieme”.

L’invito a collaborare con il Pd rivolto al M5S arriva da Matteo Renzi, secondo cui il banco di prova può essere il superamento del bicameralismo perfetto con il Senato delle autonomie e l’ abolizione del finanziamento pubblico. Intervistato dal Messaggero, il sindaco di Firenze commenta i risultati delle comunali. “Il Pd a Roma e nelle altre città ha vinto perché ha avuto il coraggio di rinnovarsi”, dichiara evidenziando che “l’astensione è un avvertimento preoccupante per tutti”. Le amministrative non incidono sulla durata di Letta, che “dipende dal governo”, il quale deve “fare le riforme” e non “tirare a campare”. Tra le riforme, Renzi si sofferma sulla legge elettorale. “E’ giusto che un governo di larghe intese tenga conto delle richieste di una delle componenti della maggioranza, ma questo non è il governo del Pdl”, rileva. “Dobbiamo sfidare il centrodestra sul tema del semipresidenzialismo”, sottolinea, caldeggiando una legge “come quella dei sindaci, per cui il giorno dopo le elezioni si sa chi ha vinto e chi ha perso”. Il premier come sindaco d’Italia “é un tema assolutamente fondamentale. Ma se non si può arrivare a tanto – dice Renzi – sia chiaro che il porcellinum di cui si sente parlare in queste ore sarebbe perfino peggio del porcellum. Allora almeno si torni al Mattarellum. Tanto più che in Parlamento i numeri per farlo, tra noi e i grillini, in teoria ci sono”. Tornando alle comunali, “per il Campidoglio chi vuole cambiare oggi vota per Marino, chi vuol mantenere le cose come stanno vota per Alemanno”, afferma Renzi. “Se Marino vuole sarò al suo fianco in vista del secondo turno, mi deve solo dire la data e io arrivo”.

 

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