Nei primi 5 mesi del 2013 i Nas hanno effettuato circa 800mila sequestri di materiale irregolare per le sigarette elettroniche, per un valore di oltre 5 milioni di euro. In tutto sono state denunciate 114 persone. Secondo i dati di cui l’ANSA è in possesso, sono stati sequestrati 11mila kit, 90mila ricariche senza nicotina e 692mila flaconi con nicotina.

I big del tabacco americano scommettono sulle sigarette elettroniche, un settore che – secondo le stime di Goldman Sachs – hanno generato vendite per 300 milioni di dollari nel 2012. E che è destinato a crescere, fino a raggiungere ricavi per 1 miliardo di dollari nei prossimi anni: si tratta di una cifra piccola rispetto al mercato da 90 miliardi di dollari delle sigarette ma di un’area in crescita. La conferma della corsa alle sigarette elettroniche arriva dal lancio, da parte di Reynolds American, il produttore di Camel e Pall Mall, della sua prima sigaretta senza fumo.

Dopo l’operazione dei Nas sulle sigarette elettroniche, che nel corso del 2013 hanno effettuato circa 800mila sequestri di materiale irregolare per un controvalore di oltre 5 milioni di euro, il Codacons chiede di eseguire indagini più approfondite. “I Nas devono ora svolgere apposite analisi sui liquidi per le sigarette elettroniche commercializzati in Italia, allo scopo di verificare quali siano le sostanzi reali al loro interno, ed eventuali profili di pericolosità per i fumatori – spiega il Presidente Carlo Rienzi – L’entità dei sequestri eseguiti finora dimostra come le preoccupazioni della nostra associazione siano più che fondate”. “Il Ministero della salute deve sbloccare questa situazione di stallo, imponendo il divieto di utilizzo di sigarette elettroniche in tutti i luoghi pubblici, sulla base delle attuali norme sul fumo e allineandosi alle misure adottare da altri paesi come la Francia”, conclude Rienzi.

 

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