AVELLINO – Veleni chimici nei pozzi destinati ad irrigare le aziende agricole della zona: si teme il disastro ambientale, oltre a quello economico, nella Valle dell’Ufita, in provincia di Avellino, dopo la scoperta da parte dell’Arpac di sostanze chimiche rintracciate in uno dei pozzi gestiti dal locale Consorzio di Bonifica.
In attesa di ulteriori accertamenti e dei monitoraggi che interesseranno gli altri pozzi, ognuno dei quali ha una disponibilità stimata in oltre un milione di metri cubi, dopo l’allarme lanciato dalla Agenzia regionale, il Consorzio ha interrotto la distribuzione di acqua alle centinaia di aziende agricole che producono ortaggi di alta qualità la cui produzione è considerata a serio rischio. La Procura del Tribunale di Ariano Irpino ha aperto un’inchiesta e, sulla base delle analisi effettuate dai tecnici della Asl, sta tentando di risalire ai responsabili. I biologi hanno riscontrato nelle acque tracce consistenti di tetracloroetilene, un solvente proveniente dagli scarti delle produzioni industriali. Alcuni dei pozzi si trovano infatti nel Nucleo industriale di Valle Ufita, dove sono insediate una quarantina di aziende impegnate in diversi settori produttivi ed anche la stazione di trasferenza dei rifiuti solidi urbani. Per tamponare l’emergenza delle colture a rischio, il Consorzio di Bomifica dell’Ufita si sta organizzando per mitigare le conseguenze prelevando l’acqua da altri siti non inquinati, come la Diga Macchioni e gli invasi di Frigento e Gesualdo.