”Ho fatto una follia, ho annegato nostro figlio nel lavandino della cucina. Forse e’ morto”. Marco P., milanese, 30 anni, ha svegliato in questo modo terribile stamattina sua moglie, una venezuelana di 25. Era convinto di aver ucciso il piccolo di sette mesi, tenuto con la testa sotto l’acqua nella vaschetta della cucina del loro appartamento in via San Paolino, a Milano.

Quando la madre lo ha soccorso il bambino era cianotico e privo di sensi, ma secondo il bollettino dei medici dell’ospedale San Paolo non sarebbe in pericolo di vita. La mattina di follia di Marco P., dipendente di una grossa societa’ di telecomunicazioni ad Assago (Milano), e’ iniziata prima dell’alba. Si e’ alzato dal letto, ha tirato fuori dalla culla il figlioletto e lo ha portato in cucina. Poi ha aperto il rubinetto dell’acqua e lo ha spinto dentro tenendogli la testa sotto per alcuni secondi. Una scena sconvolgente, che neppure l’uomo e’ riuscito a ricostruire con esattezza al pm che lo ha interrogato. Quando pensava che non ci fosse piu’ nulla da fare per il piccolo, e’ ritornato nella camera da letto e ha svegliato la compagna ammettendole la sua ”follia”. La donna e’ balzata in piedi ed e’ corsa in cucina per salvare il figlio, urlando e svegliando un loro amico di 30 anni che da qualche giorno dormiva in casa. Una decisione che sembra sia stata presa perche’ Marco aveva preso il morbillo e voleva aiuto e compagnia. Sembra inoltre che il malanno avesse minato lo stato psico-fisico dell’uomo, da sempre sportivo e per questo preoccupato che il morbillo a questa eta’ potesse avere ripercussioni. Resta comunque un mistero l’origine del raptus, come ha spiegato sotto choc l’amico. Agli agenti della Questura ha raccontato di aver preso tra le braccia il bambino e di aver fatto le scale di corsa con la madre, ma, davanti al portone, si e’ trovato davanti il padre deciso a riprendersi il piccolo.

Da qui ne e’ nata una breve colluttazione durante la quale l’amico e’ caduto per terra mentre reggeva il neonato, ma poi Marco P. si e’ calmato, ha lasciato andare i due verso l’ospedale e li ha osservati a distanza fino al momento in cui sono arrivati al pronto soccorso. Nel frattempo ha chiamato la madre (che abita in zona) e la donna l’ha invitato a consegnarsi alle forze dell’ordine. Marco, pero’, ha preferito incamminarsi senza una meta, fino a quando si e’ trovato in strada tra sua madre e una volante della polizia. ”Stai calmo, non scappare”, gli ha detto la mamma, ma lui ha tentato una fuga che si e’ conclusa un centinaio di metri piu’ avanti, quando e’ stato arrestato per tentato omicidio aggravato. In quel frangente agli agenti e’ parso calmo. A loro ha ripetuto: ”Ho fatto una follia, una follia”.

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