CASERTA – Si è tenuto ieri pomeriggio, nella sala riunioni della Cna, la tappa casertana del Tour delle Idee, il ciclo di incontri che il candidato alla segreteria nazionale del PD e primo vicepresidente del parlamento europeo Gianni Pittella sta svolgendo in tutta Italia, ascoltando i sostenitori verso l’appuntamento congressuale di autunno.
Una riunione densa di contributi, sulla forma partito e sui problemi del territorio, in modo particolare sulla situazione occupazionale e la gestione dei beni culturali in Terra di Lavoro, come testimoniano la dozzina di interventi in oltre tre ore da parte dei partecipanti: Carlo Scatozza, che ha coordinato l’incontro insieme al consigliere regionale Giuseppe Russo, Alessandro Tartaglione, il neoconsigliere comunale di Marcianise Pasquale Pero, Giovanni Maddaloni, Giovanni Mangiante, Aniello Spiezio, Carlo Peluso, Eliana Guadagnuolo, Enrico Vellante, Carlo Comes, Toni Cerbo, Rosa Castrillo, Francesco e Victor Gatto, Paolo di Lauro, Angelo Anemola, Giovanni Sticco, Giacomo Furlan, Antonio Guida,Nicola Ucciero
Gianni Pittella ha illustrato le motivazioni che lo hanno portato alla scelta della candidatura alla guida del Pd.
Collocare stabilmente il Pd all’interno del Partito Socialista Europeo, dove il Pd non c’è ed è l’unico luogo ove i progressisti elaborano il futuro dell’Europa, un futuro in cui va abolito il Patto di Stabilità e dove vanno creati Eurobond per uscire dalla crisi, fino ad arrivare a costruire gli Stati Uniti d’Europa con una BCE vera banca centrale prestatrice di ultima istanza.
Finirla col partito in cui si scambia il rinnovamento per un mero trasferimento di potere fra generazioni, prediligere il territorio ed i risultati, a cominciare dallo schierare il Pd per una radicale trasformazione della legge elettorale, ed appena fatta, andare al voto e chiudere la fase negativa del governo di larghe intese. Infatti, seppur è possibile, ed a volte doveroso, dover unirsi anche alla destra per fare un tratto di strada insieme, come avviene in altri paesi, in Italia non è possibile legittimare l’anomalia berlusconiana, una anomalia con la quale è davvero difficile farsi sentire in Europa.
Un nuovo meridionalismo, con una nuova questione meridionale, al centro dell’agenda politica nazionale dei democratici, pensando in positivo, valorizzando quel sud buono, del merito, della legalità, della eccellenza, che pure esiste e viene troppo spesso ignorato dalla politica e dai media.
Gianni Pittella si è augurato che si vorrà optare per un congresso aperto, in cui i cittadini che si ritrovano nel Pd possano davvero contare e non chiudersi a riccio, infatti, la fortunata tornata amministrativa nazionale non deve indurre in inganno, non si può dire che a Febbraio e Marzo non è successo nulla nella percezione dell’elettorato progressista.