Nel giro di pochissimi giorni sono state raccolte oltre 600 firme per impedire la soppressione del Posto fisso di Polizia a Casapesenna. Per preservare un presidio-simbolo nella lotta alla camorra sono scese in campo tutte le associazioni locali, la parrocchia e le forze politiche. Tutti, senza distinzioni di sorta, e animati dalla salvaguardia della sicurezza hanno sottoscritto un documento- petizione, come detto, già firmato da centinaia di persone presso ai gazebo allestiti sabato e domenica scorsi nel centro della cittadina. Il documento contiene la proposta di riutilizzare i beni confiscati a boss per ospitare il Posto fisso di Polizia.
“Una delle ipotesi da prendere in considerazione – affermano i promotori dell’iniziativa – è quella di utilizzare l’immobile sottratto al boss Alfredo Zara in via Raffaello. La struttura ospiterà un ostello della gioventù, che sarà realizzato con i fondi già stanziati dal Ministero dell’Interno, a breve inizieranno anche i lavori. Si potrebbe chiedere – osservano i promotori della petizione – un cambio di destinazione d’uso per trasferire nell’immobile il Posto fisso di Polizia”.
La proposta di utilizzare il bene confiscato a Zara è stata avanzata dal presidio Libera e da Legambiente Casapesenna. Sono d’accordo tutte le associazioni e i partiti locali. Il rischio che entro la fine di giugno il presidio di Polizia possa essere soppresso è più che reale. Attualmente si trova in una struttura prima. E il trasferimento dipenderebbe proprio da problemi di costi. Ma il Posto fisso di Casapesenna, oltre a garantire maggiore sicurezza, rappresenta anche un simbolo della lotta alla camorra, nel feudo di Michele Zagaria.
Fu istituito nel lontano ’96, proprio in coincidenza della latitanza di uno dei capi dei Casalesi, dall’allora prefetto di Caserta, Damiano. Tra i principali promotori figuravano l’allora sindaco Antonio Cangiano, vittima nel 1988 di un attentato dei clan, quando era vicesindaco. Cangiano fu costretto su una sedia a rotelle. E’ deceduto nel 2010.
“Sarebbe un grave errore – sostengono i promotori dell’iniziativa – trasferire il presidio di Polizia proprio quando gli imprenditori stanno incominciando a denunciare gli estorsori e quando la mentalità opinione pubblica sta notevolmente cambiando. Sarebbe un segnale negativo”.
Mario De Michele
ECCO IL DOCUMENTO E LA PETIZIONE SOTTOSCRITTI DA ASSOCIAZIONI, PARROCCHIA E LOCALI E PARTITI
“Quando diciassette anni fa’ il Posto di Polizia si insediò a Casapesenna erano ancora poche le persone che esultarono alla notizia. Oggi, dopo l’azione dello Stato forte, penetrante e decisiva sul fronte della repressione dell’ala militare e verticistica della camorra nostrana, tutta la gente per bene di Casapesenna (e sono tantissimi) alza forte e chiaro il proprio grido di sofferta impotenza alla notizia della chiusura dell’avamposto di Legalità e Sicurezza rappresentato dal Posto Fisso Operativo. Adesso che la Comunità di Casapesenna comincia a capire e soprattutto a sostenere la primazia della libertà e della ragione contro la sopraffazione e la sottocultura criminale, e comincia ad apprezzare i valori di una legalità utile e necessaria al risveglio civico, non vogliamo che lo Stato ci abbandoni a noi stessi nel mezzo del cammino. Il Posto Fisso di Polizia rappresenta per tutti i Cittadini di Casapesenna il Custode della riconquistata fiducia nelle Istituzioni che hanno inferto colpi esiziali ai vertici del potere criminale. Non vogliamo tornare ai tempi bui in cui a Casapesenna si sparava e si uccideva scorrazzando armati impunemente per le strade del paese. Casapesenna si oppone con fermezza a questa decisione illogica che ci riporterà indietro ai tempi in cui la gente con l’alibi dell’assenza dello Stato si faceva gioco delle regole di convivenza civile e democratica. Siamo invece convinti che occorra rafforzare ancora di più il Posto Fisso con ulteriori dotazioni di risorse umane e strumentali all’altezza del compito e della missione assegnati, in un territorio sì difficile ma meritevole di attenzione ed incoraggiamento rispetto ai chiari segnali di cambiamento e discontinuità rispetto al recente passato. Non possono essere gli effetti perversi della crisi economica a determinare gli esiti di una sicura sciagura, nella certezza che vi siano altre e ben più efficaci soluzioni logistiche che consentano di raggiungere il duplice scopo di mantenere e rafforzare il Posto Fisso e contenerne i costi per lo Stato e la collettività. Facciamo riferimento alla concreta possibilità di utilizzare uno dei beni confiscati alla camorra presenti sul territorio di Casapesenna, già destinatario di fondi pubblici finalizzati al recupero strutturale e funzionale dell’immobile che potrebbe in brevissimo tempo essere disponibile allo scopo. Per queste ragioni chiediamo il sostegno di tutti i Cittadini di Casapesenna espresso con lo strumento della petizione pubblica mediante raccolta firme, affinché: 1. Le Istituzioni di Governo preposte rivedano la decisione di sopprimere il Posto Fisso di Polizia a Casapesenna; 2. Il Posto Fisso sia allocato in uno dei tanti beni confiscati alla camorra presenti sul territorio di Casapesenna, logisticamente idoneo a contenere le unità operative e le dotazioni strumentali annesse alle attività svolte”.
1) Circolo Legambiente Casapesenna
2) Presidio Libera Casapesenna
3) Parrocchia S.Croce Casapesenna
4) Movimento per il Riscatto
5) Pdl sezione di Casapesenna
6) Movimento Cinque Stelle Casapesenna
7) San Cipriano nel Cuore
8) Sindacato SILP CGIL
9) Gruppo Cittadini Per Casapesenna
10) La Forza del Silenzio
11) Liberi Cittadini di Casapesenna
12)Partito Democratico
13) Associazione “La Forza del Silenzio”
14) UDC Casapesenna
15) Azione Cattolica Italiana Parr.S.Croce
16)ASD Nuova casapesenna.
17) Circolo ARCI sinistra 2000 Casal di Principe
18)Fare Ambiente Casapesenna.
19) Giovane Italia 2
0)Pro Loco Casapesenna.
21) IDV Casapesenna. 2
2) Uniti per Casapesenna
23) Circolo SEL casal di Principe