AVERSANelle prossime settimane il comune di Aversa incasserà una somma ingente dal commercio cittadino grazie alla sanatoria sulle insegne commerciali. Se si considera che ad Aversa sono stimate circa 3.000 attività,non è chiaro se si conosce il numero preciso visto che sono numeri forniti dalla CCIAA, e queste dovranno versare € 90 cad. + marca da bollo si prevede un gettito per le casse comunali di circa € 270.000. Visto il momento drammatico che vivono le famiglie e gli operatori commerciali e visto che dal governo centrale nulla vine fatto per alleggerire tale situazione riteniamo auspicabile l’intervento dell’amministrazione comunale in modo che tale cifra, in toto o in parte,venga riversata nuovamente sul territorio con modalità tali da poter giovare al massimo dei benefici.

La nostra proposta consiste nell’avviare grazie all’utilizzo di questa somma un progetto di moneta alternativa come già viene fatto in altri paesi in modo da affiancare l’euro ad uno strumento che dia la possibilità a chi non ha liquidità di offrire ciò che può, che sia manodopera, merci, consulenze o altro. Non è semplice da attuare ma esistono esempi che si possono seguire infatti nel mondo oggi esistono circa 5000 monete complementari utilizzate attraverso sistemi variegati in diverse comunità: alcune di esse si basano sulla concessione di crediti reciproci che non generano interessi, come quelli in moneta ufficiale, come il LETS (Local Exchange Trading System), nato negli anni ’70 e diffuso in Gran Bretagna e Australia; altri si basano sul tempo (attribuendo un valore alle ore di lavoro dei partecipanti al circuito), come le Ithaca Hours negli Stati Uniti dal ’90 o le banche del tempo. Per alcuni la moneta complementare è diventato un business ad elevata utilità sociale, come nel caso della Wir Bank svizzera nata come cooperativa con l’obiettivo di sopperire alla crisi del ’29 e concede crediti in moneta complementare Wir di cui ne usufruiscono circa 60.000 imprese che vogliono fronteggiare le crisi di liquidità e agevolare gli scambi nel di Aversa caso invece sarebbe solo a scopo sociale. In Belgio circa 5.000 commercianti accettano pagamenti in RES, moneta complementare utilizzata da oltre 100.000 consumatori attraverso un’apposita card simile alle carte prepagate ricaricabili.

In Italia dal 2001 è attivo il network BexB, modello italianizzato del Wir, dove circa 2600 imprese acquistano e vendono beni e servizi senza esborso di denaro, ma attraverso un sistema di crediti e debiti commerciali in a tasso zero in moneta complementare EuroBexB, l’unità di conto che regola le transazioni nel circuito. Da qualche anno è nato lo SCEC (sconto che cammina), moneta complementare rappresentata da biglietti, emessi dall’ associazione ARCIPELAGO SCEC, che fungono da buoni sconto sul prezzo riutilizzabili successivamente. Se questa amministrazione non si mostrerà interessata a tale proposta vuol dire che la faremo nostra e la renderemo parte del programma con il quale ci presenteremo alle prossime elezioni,anche se la speranza è che si intervenga subito in modo da non dilapidare un contributo tanto ingente versato dal commercio cittadino e che tra 3 anni dovrà essere nuovamente essere riscosso.

 

Fratelli d’Italia Aversa

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