L’allarme è scattato nel primo pomeriggio di ieri, ma solo in tarda serata sono terminate le operazioni di messa in sicurezza di una piazzola di sosta all’altezza dell’uscita Orta-Caivano dell’Asse mediano, dove ignoti hanno sversato amianto, rifiuti ingombranti e sacchetti di immondizia. A segnalare la presenza di rifiuti pericolosi e nocivi al Comune di Orta di Atella sono stati alcuni cittadini preoccupati soprattutto per la presenza di amianto.

Peraltro l’sos si è rapidamente diffuso anche tramite Facebook, per cui nel giro di pochi minuti si è creato grande allarme tra la gente. Dopo la segnalazione, i tecnici e vigili urbani del Comune di Orta si sono immediatamente recati sul posto per effettuare i primi sopralluoghi. È intervenuto anche Alfonso Di Giorgio, consigliere delegato all’ambiente e all’igiene urbana, che si è messo in contatto con il sindaco Angelo Brancaccio, in qual momento fuori città.

Il primo cittadino ha emanato un’ordinanza d’urgenza per incaricare una ditta specializzata per mettere in sicurezza l’amianto, in attesa che nella mattinata di oggi i responsabili dell’Asl dispongano la rimozione del materiale cancerogeno. L’intervento di messa in sicurezza della zona, effettuato dalla ditta specializzata, si è svolto con l’ausilio di due pattuglie dei caschi bianchi e si è concluso nella tara serata di ieri.

“Per fortuna – osserva il consigliere delegato Di Giorgio, che ha diretto la task force comunale – non è stato sversato un grosso quantitativo di amianto, come risulta anche dai rilievi fotografici che sono stati effettuati sul posto. Ma il rammarico è che nella stessa piazzola, all’altezza dello svincolo Orta-Caivano della statale ex 87, circa tre mesi fa effettuammo una bonifica ambientale per la presenza di rifiuti nocivi e pericolosi. Nel giro di poco tempo ci siamo ritrovati nella stessa situazione”.

Il consigliere Di Giorgio, che è anche capogruppo della maggioranza, evidenzia come sia complicato per i Comuni arginare il fenomeno degli sversamenti abusivi di rifiuti speciali e i conseguenti roghi tossici. “Molto spesso gli incendi di rifiuti avvengono in zone al confine tra due Comuni o su strade provinciali e statali dove non è possibile intervenire. Fra l’altro – conclude Di Giorgio – con le esigue risorse finanziarie e la carenza di personale diventa ancora più difficile fronteggiare un problema così grave e complesso. Per dare risposte concrete serve un coordinamento interforze, perché i Comuni da soli non sono in grado di fronteggiare questa emergenza”.

Mario De Michele

 

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