Pur essendo stato citato mesi fa, Pietro Amodio, collaboratore di giustizia, non si è presentato questa mattina all’udienza del processo a carico di Nicola Cosentino in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) per concorso esterno in associazione camorristica. L’udienza è stata rinviata al prossimo 15 luglio.
Amodio, imprenditore capuano ritenuto vicino al clan dei Casalesi, avrebbe dovuto far luce – in videoconferenza da una località segreta – sull’infiltrazione della camorra nei consorzi di bacino che si occupavano di rifiuti e sul ruolo che nella vicenda ha avuto l’ex sottosegretario. Il pentito, si è appreso in aula, nei giorni scorsi si è allontanato dalla località protetta nella quale attualmente dimora, quindi rintracciato telefonicamente dal servizio centrale di protezione del Ministero dell’Interno ha riferito esplicitamente di non voler deporre. Il presidente del collegio giudicante Giampaolo Guglielmo ha quindi disposto l’accompagnamento coatto per l’udienza del 16 settembre prossimo. Amodio, già in passato, nel processo nato dall’indagine nota come Normandia (che portà in carcere decine tra imprenditori attivi nel settore ambientale e camorristi di spicco come Nicola Schiavone, ndr), rifiutò di presentarsi per rendere testimonianza.