NAPOLI – La Commissione Patrimonio, presieduta da Vincenzo Varriale, si è incontrata questa mattina con gli assessori allo Sport, Tommasielli, e al Patrimonio, Fucito, e con i presidenti e/o assessori allo sport delle Municipalità, per una valutazione, come ha detto in apertura il presidente Varriale, della situazione degli impianti sportivi affidati alle Municipalità, che in molti casi versano in stato di abbandono, con l’obiettivo di accelerare l’iter della proposta di Giunta relativo a questi impianti.

L’assessora Tommasielli ha ricapitolato il lungo e spinoso percorso della delibera di Giunta n. 756 (sulla quale la Commissione Sport aveva espresso parere negativo e che il Consiglio aveva rinviato all’esame delle Commissioni competenti): a seguito della mappatura degli impianti, la delibera propone una modifica dell’attuale regolamento per permettere alle Municipalità stesse di scegliere la forma di gestione e, nel caso la scelta sia di affidarle ai privati, di poterlo fare, con procedure pubbliche, anche per un periodo eccedente l’anno (scelta allo stato non possibile) con la garanzia che ci sia un ritorno in termini sociali, con la gratuità, ad esempio, di accesso per le scuole prive di palestre. Presto in Giunta, ha aggiunto l’assessora Tommasielli, andrà inoltre la delibera che, per gli impianti che le Municipalità rinviano alla gestione centrale del Comune, prevede le “sponsorizzazioni”, cioè la previsione di interventi tecnici a carico dei privati con in cambio la possibilità di fare pubblicità all’interno degli impianti. Un altro caso ancora, ha aggiunto l’assessora nel corso della riunione, è quello degli impianti ex legge 219 (7 piscine, il Pala Vesuvio, la palestra Canzanella di Fuorigrotta), affidati al CONI e da questi affidati alla gestione delle Federazioni sportive e che il CONI intende restituire al Comune. Per questi impianti, la proposta della Giunta, anche questa al momento non ancora approvata, prevede la messa a bando della gestione con la garanzia di un ritorno sociale.

 

I rappresentanti delle Municipalità intervenuti alla riunione (il Presidente e l’assessore competente della VII Municipalità, Vincenzo Solombrino e Giuseppe Mango, il Presidente e il responsabile della Commissione di vigilanza della VIII Municipalità, Angelo Pisani e De Pompei, l’assessore della IV Municipalità Gaetano Sorrentino) hanno tutti sollecitato una decisione in merito in considerazione del fatto che le Municipalità non possono gestire direttamente le strutture per mancanza di fondi e di risorse umane, e che questa situazione espone i tanti impianti disseminati sul territorio all’abbandono o, peggio, al vandalismo. Diverse le problematiche per le Municipalità II (per la quale era presente l’assessora Melinda Di Matteo) dove c’è un solo impianto che la Municipalità ritiene di poter gestire in proprio a patto che rientrino nella Municipalità i fondi derivanti dalle tariffe pagate dagli utenti, e X (per la quale era presente l’assessora Noemi Spatuzzi) che comprende impianti di grandi dimensioni (Stadio San Paolo, Pala Barbuto, Piscina Scandone), spesso fatiscenti, per i quali occorre definire al più presto un programma di manutenzione.

L’assessore Fucito ha sottolineato che, nell’elenco degli impianti in questione, alcune strutture sportive sono integrate con altro tipo di attività sociale, per cui una decisione in merito al loro affidamento andrà trattata, sempre di concerto con le Municipalità, in modo differenziato.

I consiglieri intervenuti si sono soffermati: sull’esigenza di salvaguardare l’uso pubblico delle strutture, soprattutto in presenza dei guasti prodotti dallo sfruttamento a fini commerciali di impianti pubblici, senza ricadute sul territorio (Gennaro Esposito); sulla contrarietà ad ogni ipotesi di esternalizzazione della gestione (Iannello); sulla positività del conferimento alle Municipalità di autonomia nella decisione della gestione da adottare, sottolineando la opportunità di far leva sulla promozione dello sport e sull’uso sociale delle strutture (Antonio Borriello); sulla opportunità della strategia dell’amministrazione per affrontare la questione, sulla quale grava l’handicap della mancanza di risorse, coinvolgendo con ruolo autonomo le Municipalità che possono nei bandi inserire garanzie per l’uso sociale delle strutture che vanno urgentemente recuperate (Russo).

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