Indesit Company conferma il piano di riassetto per la produzione in Italia, che per il gruppo di Fabriano resta un punto fermo nei contenuti e negli obiettivi. L’a.d. Marco Milani lo ha ribadito, al tavolo oggi al ministero. Ma si è detto anche disponibile “a valutare possibili migliorie, ferme restando le esigenze di competitività” qualora ne emergesse la possibilità, che al momento l’azienda non vede, dal confronto con governo e sindacati.
Al tavolo al ministero Marco Milani, spiega l’azienda, “ha ribadito di non voler lasciare l’Italia e presentato il Piano di riassetto del Gruppo, necessario per non compromettere la salvaguardia e continuità aziendale e dare competitività e futuro alle produzioni italiane del Gruppo. Marco Milani “ha sottolineato la volontà aziendale di continuare ad investire in Italia in modo sostenibile e a esportare produzioni italiane innovative e di qualità per l’incasso e le fasce medio alte della domanda europea”, ed ha ricordato che “nei 3 siti italiani del gruppo il Piano prevede investimenti per 70 milioni di euro nel triennio 2014-2016, destinati a sviluppare e rafforzare i processi e i prodotti ad alto contenuto di innovazione e dare competitività alle produzioni”. Mentre ‘le sole produzioni non piu’ sostenibili dovranno essere riallocate vicino ai mercati di sbocco”.
I 3 siti di Fabriano (Ancona), Comunanza (Ascoli Piceno) e Caserta, ha indicato ancora a ministro e sindacati l’amministratore delegato di Indesit Company,, “rimarranno tutti operativi, con chiusure solo parziali (il building di Melano a Fabriano e quello di Teverola a Caserta). Fabriano sarà il polo produttivo driver della innovazione per i forni da incasso, Comunanza driver dell’innovazione per le lavabiancheria e Caserta produrrà frigoriferi e piani cottura da incasso per i Mercati a più alto valore aggiunto”. Milani ha anche confermato che per 1.425 esuberi previsti l’azienda “non intende procedere con licenziamenti, auspicando l’utilizzo di tempo e risorse per l’individuazione di soluzioni alternative sostenibili a sostegno dei lavoratori coinvolti e finalizzare a dare competitività alle produzioni”.