PIEDIMONTE MATESE – Debiti ingenti non pagati dal consorzio idrico provinciale all’enel- servizio elettrico con i comuni, soci del consorzio, tirati in ballo per ovviare agli inadempimenti dell’ente intercomunale per il servizio idrico. A giorni la sentenza decisiva.
E’ questa la sintesi di una vicenda complessa che ha portato ad una sorta di “triangolazione” con molti comuni , associati del consorzio idrico, chiamati a pagare somme ingenti a causa delle casse vuote del consorzio, con tanto di nomina di commissario ad acta ma non ci stanno ed hanno avviato contromosse legali per respingere le richieste “sostitutive”. Ma vediamo come si è sviluppata questa vicenda complessa ed annosa che presto approderà di nuovo nelle aule del tribunale amministrativo campano. La “svolta” si è verificata nel 2011 con la sentenza a favore dell’Enel- servizio elettrico spa e contro il consorzio idrico di Terra di Lavoro(CITL) .Con questo provvedimento i giudici hanno dichiarato l’obbligo del consorzio di eseguire una sentenza della corte d’appello di Napoli e di una serie di decreti ingiuntivi sempre a favore dell’enel nominando commissario ad acta il presidente della sezione regionale di controllo atti della corte dei conti o un suo delegato per l’esecuzione concreta del debito non soddisfatto nonostante diffide e messe in mora. E i comuni cosa c’entrano? Occorre ricordare e richiamare altre tappe di questa storia e di altri provvedimenti giudiziari adottati sempre dal TarCampania. Non avendo il consorzio provveduto e quindi inadempiente(in cassa nel bilancio di esercizio 2009 solo 10.000 euro e senza altre risorse come immobili) il nominato commissario sulla base di alcuni articoli dello statuto dell’idrico provinciale adotto la linea di dividere tra i comuni il peso del debito, pro quota di appartenenza al consorzio Anzi faceva di più: in quanto autorizzato si avvaleva della possibilità di entrare nelle voci di bilancio dei comuni e quindi di avere le risorse vantate dall’Enel dalle casse delle amministrazioni comunali con evidenti difficoltà e stress per i comuni già alle prese con i tagli. Da qui una serie di reclami al Tar e di opposizione agli atti del commissario ad acta. Il Tar con un’ordinanza interlocutoria disponeva che i comuni dovevano fare ricorsi autonomi con tanto di numero separato nell’ambito del ricorso principale( questo perché i comuni interessati e rientranti nell’ente idrico sono terzi rispetto al titolo giudiziale attivato dall’Enel e quindi non è sufficiente il semplice reclamo in base al codice di procedura amministrativa). Altri provvedimenti( marzo 2012) del Tar sono stati anch’essi di natura interlocutoria per risolvere altre questioni pur di rilievo come la sospensione dell’atto “nella parte in cui prevedeva il compimento da parte del commissario degli atti necessari all’adempimento in sostituzione degli organi comunali comprese le modifiche ai bilanci dei comuni” . Adesso nuova importante udienza pubblica il prossimo 10 luglio. Molti i comuni dell’alto Casertano tra cui Liberi, Gallo Matese, Formicola, Alife, Castel di Sasso, Baia Latina, Piana di Monte Verna, Valle agricola,Allignano CastelCampagnano e Caiazzo.
Michele Martuscelli