SANTA MARIA CAPUA VETERE – Si terrà il 10 luglio la manifestazione in difesa dell’integrità del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, al quale il decreto di riordino della geografia giudiziaria ha sottratto la competenza sull’agro aversano (accorpato, invece, al nuovo tribunale di Napoli Nord).

Sindaci, rappresentanti dell’avvocatura, operatori della giustizia, esponenti di tutte le forze politiche e sindacali, cittadini partiranno alla volta di Roma, alle 8.30 di mercoledì, da piazza Padre Pio. Nella capitale, attueranno un sit-in in piazza Cairoli e in piazza delle Cinque Lune, chiedendo di consegnare un documento al Ministero della Giustizia e alla Commissione Giustizia del Senato.

“Si tratta – spiega il sindaco Biagio Di Muro – di una manifestazione che coinvolge l’intera provincia di Caserta, fortemente penalizzata nella sua interezza da un provvedimento insensato e illogico, che avrà conseguenze pesanti sull’unitarietà dell’azione giudiziaria in Terra di Lavoro e non avrà alcun beneficio in termini di risparmi di spesa”.

E, a proposito di spese, l’amministrazione comunale sammaritana sottolinea la pesante esposizione debitoria del Ministero della Giustizia nei confronti del Comune di Santa Maria Capua Vetere. Oltre ai circa sei milioni di euro dovuti, da anni, come rimborso per le spese delle strutture giudiziarie anticipate dall’ente locale, risulta una paradossale e grave inadempienza dello Stato anche in termini di pagamento dei tributi.

Tra canoni idrici, tassa rifiuti e altre imposte locali, infatti, il Ministero della Giustizia (attraverso la Corte di Appello di Napoli) è destinatario di cartelle esattoriali, non pagate negli ultimi dieci anni, per un totale di quattro milioni di euro, relativi ai vari uffici della procura della Repubblica, del giudice di pace, del magistrato di sorveglianza e del tribunale civile e penale di Santa Maria Capua Vetere.

“E’ paradossale – conclude il sindaco Di Muro – che lo Stato e, in particolare, il Ministero che dovrebbe avere a cuore il rispetto della legalità in tutte le sue forme sia in debito con il Comune per tasse non pagate, oltre tutto per un ammontare ingente e in continua crescita per sanzioni e interessi. Qualsiasi normale cittadino sarebbe stato messo alle strette, o forse sarebbe stato inseguito da Equitalia, per debiti di poche centinaia di euro. Il Ministero della Giustizia, invece, può impunemente non pagare quattro milioni di euro di tasse, lasciando il Comune senza risorse da utilizzare nei servizi che realmente i cittadini si attendono da un ente locale”.

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