SAN NICOLA LA STRADA – All’indomani della manifestazione popolare a favore della bonifica della zona LO UTTARO, fortemente voluta dal comitato cittadino “San Nicola città partecipata” ed appoggiata da tutte e quaranta le associazioni che si sono unite nel corso di brevissimo tempo (circa un mese) per caldeggiare la problematica, si può  trarre un bilancio alquanto positivo specialmente sulla sensibilizzazione della popolazione alla criticità del momento.

“Al di là – si legge in una nota – della presenza massiccia della gente sannicolese, sammarchese, maddalonese e marcianisana si è avuto e si continua ad avere uno scambio diretto di informazioni con il  cittadino attraverso i gazebo appostati dalle varie associazioni  aderenti, che a fine settimana stanno raccogliendo firme per Lo Uttaro ,  per la piscina comunale sannicolese, e per tante altre  iniziative tendenti a risolvere problematiche che fino a poco tempo fa non si conoscevano neppure. Non parliamo poi delle trasmissioni delle emittenti locali. New Radio Network di Maddaloni, Radio Caserta Nuova di San Nicola, che continuano a tempestare gli ascoltatori con programmi mirati a far conoscere a tutti i retroscena, per tanto tempo, tenuti nascosti sulle condizioni di vita delle popolazioni di Terra di lavoro. E poi i giornali , Sabato non solo Sport, la Gazzetta di Caserta, e tutta la “carta” on line  che provvedono con costanza a tener calda l’attenzione  ed a non far abbassare la guardia su questi argomenti, a dir vero scomodi, per chi li gestisce. Un rammarico profondo per RAI tre e per i maggiori quotidiani nazionali , che pur essendo stati sollecitati a dare ampia informativa  sugli avvenimenti,  hanno glissato completamente la manifestazione. E questa è l’immagine del Sud abbandonato a se stesso ed alle proprie forze anche da chi è preposto a sostenerlo ed aiutarlo. Ma il bagno di folla di giovedì 27 giugno non deve distrarci da tutto il resto. L’altra settimana, è stata cruciale per San Nicola la Strada, sommersa ancora una volta da tonnellate di rifiuti non raccolti a causa di uno sciopero degli addetti ai lavori. Nessuna spiegazione da parte del ”palazzo” comunale. Nessun invito a comportarsi in un certo modo in una situazione di precarietà, nessun controllo per evitare abusi. Conseguenza: la raccolta differenziata è andata a farsi benedire e soprattutto si è dato adito ai soliti “cecchini” di approfittare della situazione di sballo e di depositare in strada  ogni sorta di rifiuto , da materassi a mobiletti a sedie vecchie etc etc. A proposito,nella zona Michitto all’altezza di via Cosenza si sta riformando la “discarica di quartiere”. C’è già una bella quantità di suppellettili che qualcuno ha ritenuto di dismettere occupando il suolo pubblico. Tutto ciò stride enormemente con la partecipazione di massa alla marcia per Lo Uttaro. A che vale dimostrare, per recuperare un sito adibito a discarica per tanti anni, se poi si contribuisce a formarne altre proprio in mezzo alle strade cittadine, approfittando di un momento di confusione e di mancanza di controllo? Tutto nasce proprio dalla consapevolezza di aver o non un senso civico e di saper o non vivere in comunità. Se non riusciamo neppure a fare questi distinguo è inutile  parlare del resto; è inutile accusare la macchina comunale o  chi per essa; è inutile rimanere in un contesto sociale simile in quanto non c’è nulla di sociale, non c’è nulla di comunitario, non c’è nulla che possa farci identificare come persone responsabili e capaci di vivere insieme”.

 

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