Il no alla visita a uno stabilimento Fiat da parte della presidente della Camera Laura Boldrini? “Penso che abbia reagito a un invito della Fiat costruito provocatoriamente”. Lo dice, intervistata da Repubblica, la leader della Cgil, Susanna Camusso, per la quale, in generale, é “evidente che è giunto per tutti il momento di cambiare pagina nelle relazioni industriali italiane, di tornare alla ‘normalita’ ‘ e utilizzare le nostre energie per rimettere in piedi il Paese, per dare lavoro ai giovani, per rilanciare l’economia e garantire i diritti”.

Per Camusso sta “finendo un’epoca”, quella in cui si puntava sulla “divisione sindacale”, in cui si pensava “si potessero scambiare diritti con occupazione”. Insomma, “stanno entrando in crisi le politiche liberiste di austerità che sono state alla base del disastro economico”. Quanto al Lingotto, “é certamente un’azienda importante ma non si può pensare che le leggi vengano fatte solo per aderire alle sue richieste. La Fiat sarà fuori da Confindustria ma è dentro il Paese. Le leggi vanno scritte per essere applicate a tutti”. E voltare pagina, nel caso della Fiat “significa mettere da parte l’idea che si possa governare la fabbrica escludendo una organizzazione sindacale che ha consenso tra i lavoratori”.

 

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