“Mi candido a fare il segretario del Pd e non capisco perché qualcuno insista nel dire che non lo farò”. Lo twitta Pippo Civati concludendo a Reggio Emilia il suo ‘Politicamp’. “Mi candido – aggiunge – perché c’é da ricostruire il centrosinistra; riportiamo con noi Sel, richiamiamo il popolo delle primarie”.

“Dietro la mia candidatura non ci sono nomi altisonanti ma persone come quelle che ci seguono dall’estero, che vengono definiti con la triste espressione di ‘cervelli in fuga’, che stanno finanziando questo evento con un piccolo contributo online”, aggiunge Civati al ‘Politicamp’. “Ci dicono che siamo ambiziosi: siamo ambiziosi perché non ci vanno bene le cose così come sono. Questo governo doveva fare poche cose urgenti, invece non ne fa neppure una e le rinvia. Nessuno sta facendo qualcosa per cambiare la politica, mentre questo è l’obiettivo”. “Il conflitto di interessi – sottolinea – non è solo contro Berlusconi, ma coinvolge anche Berlusconi. Però è un fatto economico oltre che morale, deve essere un fatto che mettiamo dentro la politica. Invece si vede che abbiamo paura, non siamo convinti, che stiamo moderando, le persone se ne sono accorte e hanno votato Grillo pur sapendo che non avevano progetto di governo. Le intenzioni sono da ritrovare subito, non posso stare in un governo che non vota contro il voto di scambio. La partecipazione è governo, non è che se è sparita la Lega viene abbandonata la discussione sui territori”. “Tutti dicono – commenta ancora Civati – che vorrei spostare il Pd a sinistra (più a destra è impossibile), io invece dico che lo vorrei mandare avanti. Ripartendo dai delusi e dagli amareggiati”.

 

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