POMPEI – Sotto l’agrumeto di un’antica villa nobiliare di Pompei (Napoli) c’era una preziosa necropoli che la Soprintendenza, nel 1999, espropriò alla proprietaria per annetterla agli Scavi. Ma dopo quattro anni di ricerche non ha più rinnovato il decreto di esproprio e la donna ne ha richiesto la restituzione oppure il risarcimento. Dopo un lungo iter processuale, questa mattina, ricevuto l’ok dal Tar Campania, la signora ne ha ripreso possesso.
“La Soprintendenza si adopererà per portare al più presto a termine le procedure per rientrare in possesso dell’area”. Lo assicura in una nota la Soprintendenza di Pompei, in relazione al terreno espropriato e ora restituito alla proprietaria, sotto il quale si sviluppa una necropoli. “In merito alla questione dei terreni demaniali nella zona esterna di Porta Stabia, al confine con l’area archeologica di Pompei, la Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei specifica che la procedura di esproprio dei terreni interessati è stata avviata fin dal 2008. I motivi del ritardo nel definire le procedure di acquisizione sono – spiega la Soprintendenza – di fatto, conseguenza dei continui ricorsi e mancate accettazioni dell’indennità di esproprio e di occupazione finora offerte al proprietario. Il controllo e la tutela dell’area sono, comunque, pienamente garantiti dalla sussistenza di provvedimenti di vincolo diretto e indiretto delle strutture archeologiche”.