“Sono stufo di questo fuoco di sbarramento incomprensibile su ogni cosa che faccio. Se non devo partecipare al congresso lo dicano, ma non strumentalizziamo per vicende del Pd una bimba di sei anni che è stata presa dalle forze speciali”.
Lo dice Matteo Renzi alla Stampa, sottolineando che per il Pd “andare avanti con questo clima di guerriglia permanente è davvero incomprensibile”. “Non faccio una questione Alfano o non Alfano, altrimenti diventa tutto strumentale, non sono alla ricerca di un capro espiatorio – spiega a proposito del caso Ablyazov – Non si può affrontare la vicenda di una signora e di una bambina di sei anni rimpatriate a forza, dando la colpa alle forze dell’ordine o gestendo il tutto come una gigantesca strumentalizzazione correntizia del Pd verso il congresso, in difesa del proprio capodelegazione. Questa è una questione di libertà”. “A Letta – aggiunge – dico ‘Vai in aula a dire la tua. Non mi metto a fare il capofila di quelli che vogliono le elezioni o il capofila degli altri. Facciamo un punto di forza di questa vicenda, che ora è un punto di debolezza”. Ma, prosegue, “è vergognoso che per tutto il pomeriggio almeno una trentina di deputati del Pdl, Giovanardi in testa, abbiano fatto dichiarazioni contro di me, e anche una decina del Pd”. Sull’incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel, il sindaco di Firenze precisa che l’iniziativa di “incontri internazionali” è stata incoraggiata dallo stesso Enrico Letta. Ma ora il tour europeo non proseguirà: “Mi sono stancato – spiega il sindaco -, non credo che continuerò questo giro. Sono veramente amareggiato e anche deluso dell’atteggiamento del gruppo dirigente del mio partito, che non perde occasione per aprire una polemica con me”. “A guardare i giornali dell’ultima settimana, sembra che abbia attentato alla vita del governo almeno quattro volte. C’è un limite a tutto”.