AVERSA – Il patrocinio del comune all’iniziativa dell’Osservatorio Politico Liberto di Paolo Santulli all’interno del centro privato di proprietà della famiglia dell’ex deputato sta suscitato un vespaio di polemiche. All’attacco del primo cittadino i Giovani Democratici che hanno diramato una nota in cui accusano Sagliocco di esssere “un sindaco che elude ogni sorta di discussione e delegittima di fatto l’organo che i cittadini hanno eletto per rappresentarli; ci teniamo a ricordagli che la legge denominata fascistissima che introdusse e regolò la figura del podestà per i comuni, è stata abolita già nel lontano 1945 e, nonostante tutto, il podestà per i comuni superiori ai 5000 abitanti era affiancato da due vice-podestà nominati dal ministero dell’interno e da una consulta municipale di sei consultori; insomma, per farla breve, nemmeno in quegli anni in cui la democrazia era un miraggio, una sola persona poteva così decidere delle sorti di una città alla stregua di un monarca assoluto”.
Ma i Gd attaccano il primo cittadino anche per la serie di manifesti affissi in questi giorni. “Troviamo incredibile, inoltre, i manifesti che sono stati affissi questa mattina nelle strade della nostra città. Mai nessun amministratore aveva pensato di farsi propaganda e di scrivere sui manifesti delle ordinanze quello che si ha intenzione di fare nei prossimi mesi ( sempre se non si tratta delle solite promesse da Pinocchio a cui il sindaco non è nuovo). Una trovata propagandistica davvero nuova e geniale da parte di un uomo ormai vittima dei propri deliri di onnipotenza, convinto che la macchina pubblica sia di proprietà di chi vince le elezioni, e che ignora ogni forma di confronto democratico con i suoi consiglieri e i suoi stessi assessori. Ricordiamo infatti che gli assessori Barbato e Migliaccio non erano a conoscenza del campetto realizzato su di uno standard comunale in via Bachelet e di cui ancora tutt’oggi ignoriamo l’utilità sociale ed ignoriamo se sia o meno un’opera pubblica.
Allo stesso modo non possiamo non comprendere anche la voce di chi, nella stessa maggioranza, anzi, dello stesso partito (o sarebbe più opportuno definirlo comitato elettorale?) si lamenta per queste decisioni prese dal giorno alla notte, senza avvisare nessuno. In effetti, sono loro forse ad essere maggiormente depauperati dal loro ruolo e dalla loro rilevanza politica; ci aspettiamo quindi soprattutto da loro un gesto forte, che vada oltre il comunicato sui giornali: ad essere a rischio è infatti la tenuta democratica della nostra città”.