NAPOLI – “Difendo questo Consiglio regionale il quale ha dimostrato che quando bisognava dare una risposta l’ha saputa dare in maniera tempestiva”: lo dice il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ai microfoni di Canale 8 in un’intervista che andrà in onda oggi.
“La Campania era tra le grandi Regioni una di quelle con i costi più bassi, quella con meno fondi per la politica – ricorda – Quando siamo subentrati, già prima delle inchieste, abbiamo messo in piedi delle azioni correttive di riduzione dei fondi, l’abbiamo fatto riducendo gli stipendi di consiglieri e dirigenti con una serie di azioni quando non lo chiedeva nessuno”. Leggi regionali che “risalgono al 2010 e 2011”. Dopo sono arrivate le vicende giudiziarie che hanno riguardato anche altre Regioni, ma “sono state le stesse Regioni a chiedere una legge nazionale”. E’ il decreto 174 che, “al di là delle inchieste, è stato voluto dalle Regioni che “avevano richiesto di azzerare i costi, di mettere la parola fine e lo zero su gran parte dei costi della politica. Soprattutto la certezza nella contabilità perché erano fondi che a livello nazionale, tra Regioni e Parlamento, non avevano una rendicontazione – sottolinea – cioè nessuna legge diceva che si doveva rendicontare come invece avviene per la spesa pubblica”. “In Campania c’era una legge meno definita, come ha ricordato anche il procuratore Colangelo – aggiunge Caldoro – perché non obbligava alla rendicontazione quindi c’è una situazione complessa”. “Questo Consiglio è l’unico che dalla costituzione delle Regioni ha operato per la riduzione dei costi – ribadisce Caldoro – Dal 1970 in poi c’è un incremento dei costi della politica, dal 2010 inizia la discesa”. Ecco perché, continua, “a questo Consiglio va dato il merito, al di là delle responsabilità che vanno accertate ma che possono essere su singoli casi”, di aver ridotto i costi della politica “per la prima volta nella storia delle Regioni”, con un “decremento della spesa fino ad azzerare i costi e per quanto riguarda i compensi a ridurli di quasi il 50%. Credo che sia la riduzione più elevata fatta in Italia per gli stipendi dei consiglieri regionali”, sottolinea. Caldoro riconferma “il rapporto di lealtà e collaborazione con le forze dell’ordine e della magistratura”, ricordando che da parte del Consiglio regionale tale collaborazione non è mai mancata. “La magistratura – conclude Caldoro – deve continuare questa inchiesta con grande equilibrio, come ha fatto fino a oggi”.