Il coraggio di denunciare i taglieggiatori consentì, ai carabinieri della Compagnia di Maddaloni, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, dott. Luigi Landolfi di eseguire, lo scorso 3 luglio, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre indagati appartenenti al “gruppo camorristico di Maddaloni” affiliato al clan “Belforte”, operante nei comuni di Marcianise, Capodrise, San Marco Evangelista e San Nicola la Strada.
Ciò non è bastato però a far cambiare idea al clan che ha mandato, presso la sede della società taglieggiata, altri due affiliati per continuare il “discorso” iniziato e poi interrotto dai carabinieri con l’arresto dei tre sodali. Tutto ciò, però, non è sfuggito all’attenzione dei militari dell’Arma della Compagnia di Maddaloni che, valutando probabile questa ipotesi hanno continuato ad effettuare una vigilanza dedicata avviando un’attività info-investigativa sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Ed è proprio a seguito di ciò che i carabinieri hanno intercettato e bloccato un’autovettura, con a bordo due soggetti, pregiudicati, Arcangelo Maietta cl. 87 e Domenico Tostella cl. 84, appena usciti dal piazzale dell’azienda, che, avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e omertà derivanti dall’appartenenza al sodalizio criminale, hanno posto in essere una ulteriore richiesta estorsiva, come poi, ancora una volta, coraggiosamente confermato dagli stessi amministratori. I due, quindi, informata l’autorità giudiziaria sammaritana, dott.ssa Federica D’Amodio ed il Procuratore Aggiunto dott. Luigi Gay sono stati tratti in arresto per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ed associati presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. La fiducia riposta nell’operato delle forze dell’ordine da parte di coraggiosi cittadini è stata, ancora una volta, adeguatamente ripagata. Che il coraggio di pochi sia da esempio per molti.