CASERTA – Gli investigatori della Polizia di Stato che indagano sull’omicidio di Katia Tondi, la ragazza di 31 anni uccisa sabato sera nell’abitazione di San Tammaro nel Casertano, hanno sentito questa mattina il marito, Emilio Lavoretano, 31 anni, e il padre di quest’ultimo. Il giovane, dipendente presso un negozio di pneumatici, ha confermato di aver trovato, tornando dal supermercato, la porta di casa semi-aperta e la moglie riversa sul pavimento con il volto rivolto verso il soffitto.
Il 31enne, disperato e sotto shock, ha inoltre asserito che sarebbero state portate via una fede, un brillantino e una somma di poco più di 20 euro, ma non ha ancora presentato denuncia di furto. Il padre del giovane ha invece affermato di non aver alcuna idea su cosa possa essere accaduto sabato. “Katia ed Emilio andavano d’amore e d’accordo, davvero non riusciamo a capire chi possa averla uccisa”. Le due audizioni hanno ritardato il rilascio della salma per i funerali, che comunque si stanno tenendo proprio in questi minuti presso la chiesa della Madonna della Grazie a Santa Maria Capua Vetere. L’unica certezza resta dunque l’esito dell’autopsia, eseguita ieri mattina all’istituto di medicina legale di Caserta, che ha confermato la morte della 31enne per strangolamento. Al momento gli investigatori diretti dal vice-questore Pasquale Trocino e coordinati dal pm Luigi Musto non tralasciano alcuna pista, anche quella della rapina, ritenuta comunque la meno probabile visto il bottino quasi nullo e il limitato arco temporale in cui gli eventuali banditi avrebbero dovuto agire, tra le 19 e le 20, in un orario in cui tra l’altro sarebbe stato facile essere notati.