CASTEL VOLTURNO – La trattativa stato mafia, la terra dei fuochi, la riorganizzazione dei clan dopo gli arresti dei capi. E ancora i grandi traffici illeciti internazionali e locali, il persistente silenzio sulle vittime innocenti delle mafie, la connivenze tra potere criminale e politica, le difficoltà di riutilizzo dei beni confiscati. Sono questi i temi che i giornalisti Attilio Bolzoni, Fausto Pellegrini, Toni Mira, Pasquale Piscitelli, Raffaele Sardo e Tina Cioffo, saranno chiamati ad affrontare domani, dalle 17,00, a Castel Volturno, nel caseificio gestito dalla cooperativa “Le terre di Don Peppe Diana” a via Pagliuca.
La trentottesima tappa del Festival dell’Impegno Civile, la prima manifestazione interamente costruita sui beni sottratti ai clan, si ispira ad una famosa frase del filosofo iraniano Alì Shariati: «Se non potete eliminare l’ingiustizia, almeno raccontatela a tutti». Anche per questo dopo l’incontro sul tema “raccontare le mafie”, la serata proseguirà con il concerto, a ingresso gratuito, della storica folk band de Il Parto delle Nuvole Pesanti che fa dell’impegno civile il marchio del proprio lavoro. A Castel Volturno porteranno il progetto “terre di musica”, il viaggio musicale che, a partire da Corleone in Sicilia, sta facendo risuonare sui beni sottratti alla criminalità organizzata, successi come “Onda Calabra”, “Riturnella”, “l’Imperatore”, e i brani del nuovo album “Che aria tira”. Il Parto resterà sui beni confiscati campani anche domenica per il documentario che vuole testimoniare quanto, da sud a nord del nostro Paese, si sta realizzando a partire dai beni confiscati. Oltre alla realtà del caseificio, la band calabrese incontrerà “La forza del Silenzio” che affronta l’autismo nella casa che fu di Francesco Schiavone “Sandokan” a Casal di Principe, “Casa di Alice”, la sartoria sociale di donne italiane e migranti che provengono da storie di marginalità nata nella villetta confiscata a Pupetta Maresca a Baia Verde, la comunità “Alberto Varone” nata sul bene confiscato ai Moccia a Maiano di Sessa Aurunca. «Siamo felici che quanto si sta realizzando su Le Terre di Don Peppe Diana possa essere testimoniato all’interno di questo importante progetto promosso dal Parto delle Nuvole Pesanti» affermano gli organizzatori del Festival «L’intera giornata di sabato, con tanti e importanti ospiti, è stata pensata per mettere in primo piano l’importanza che assume il giornalismo e la pubblica opinione nella lotta alle mafie. Poi l’energia della musica per restituire quell’orizzonte di bellezza che siamo chiamati a ritrovare». E, nel corso della giornata, non mancheranno degustazioni della mozzarella prodotta nel casificio e dei prodotti coltivati sui terreni confiscati. Dopo aver finalmente aperto ad iniziative pubbliche l’ala superiore del Castello Mediceo di Ottaviano con la bella tappa promossa giovedì dalla Cooperativa Ottavia, il Festival, che ha già percorso più di mille chilometri per “Fare l’Impresa! A ri.pro.va (riutilizzo, promozione, valorizzazione) del bene”, con le iniziative di Castel Volturno si appresta ora alla volata verso le due tappe finali, il 2 e 3 agosto, a Maiano di Sessa Aurunca.